L’ingaggio di Paolo Di Canio come allenatore del Sunderland ha sollevato numerose polemiche, le visioni politiche dell’ex capitano laziale hanno provocato le dimissioni di David Miliband e molti tifosi non condividono la scelta della società. Al suo arrivo allo Stadium of Light, il romano ha voluto puntare i riflettori solo sul campo: “Non voglio più rispondere a queste domande, c’é stato un buon comunicato stampa da parte della società e anche io ho parlato chiaramente. Non voglio più parlare di politica per una sola ragione, perché non siedo in parlamento e non sono un politico, parlo solo di calcio”.
“Quando mi hanno chiamato ho sentito il fuoco in pancia e sarei venuto a nuoto fin qui per assumere questo incarico. Con la mia energia sono certo che possiamo fare qualcosa di buono nelle restanti sette partite. Spero che il mio modo di intendere il calcio restituisca fiducia alla squadra. I giocatori devono lottare per la maglia – prosegue il neollenatore biancorosso – sudare e versare sangue per il club. E’ importante che i tifosi siano felici della propria squadra e spero di riuscirci. Tutti lavoreremo per ottenere lo stesso obiettivo. Ma adesso voglio fare un passo alla volta, e pensare al Chelsea”.
The Times dedica ampio risalto alle dichiarazioni di Di Canio, che ora atteso dalla difficile trasferta di Stamford Bridge. Quella contro il Chelsea è la prima di sette gare che vedrà i Black Cats obbligati a far incetta di punti per evitare la retrocessione.