Mai uno 0-0 fu così buguardo se si analizzano i valori visti in campo nella gara d’andata dei quarti di finale di Champions League. Alla Rosaleda si affrontano due delle squadre più spettacolari e offensive dell’intero panorama europeo, le due rivelazioni che hanno mostrato notevoli progressi nel corso degli ultimi anni anche in ambito europeo. E’ la serata che vede affronarsi i due grandi talenti classe 92′, da una parte Isco, fresco di esordio in nazionale maggiore, dall’altra Mario Gotze, sempre più simbolo del rinnovamento del calcio tedesco. Ci si attendeva sicuramente grande ritmo, grandi giocate e grandi individualità e così è stato, è mancato solo il gol.
Come da copione entrambe le squadre si dimostrano più propense ad attaccare anche con i due terzini e lasciano notevoli spazi alle ripartenze avversarie: ne beneficia il ritmo, con occasioni da entrambe le parti soprattutto nel primo tempo. Il primo sussulto è dei padroni di casa con Saviola che da buona posizione rientra sul sinistro ma strozza troppo la conclusione che finisce larga, ma sono i tedeschi a rendersi più pericolosi: Iturra e compagni non riescono ad arginare le iniziative del trio delle meraviglie Lewandowsky-Reus-Gotze, che costringono la difesa a ricorrere alle maniere forti per fermarli: ammoniti prima Antunes e poi Wellington per falli prima su Reus poi su Lewandowsky (il brasiliano, diffidato, salterà la sfida di ritorno al Westfalenstadion). Al 14′ primo pericolo per Caballero, Lewandowsky innesca Gotze sul filo del fuorigioco che solo davanti al portiere non riesce a segnare con un diagonale ravvicinato. Al 30′ Reus su punizione calcia largo cercando di beffare Caballero sul suo palo, ma è un Malaga in difficoltà, che si rende pericoloso solo grazie alle iniziative di Isco e Joaquin, gli unici in grado di saltare l’uomo e mettere in apprensione una difesa, quella tedesca, che lascia comunque notevoli spazi agli avanti spagnoli. Sul finire di tempo riescono a prendere campo gli spagnoli, al 44′ vanno vicini al vantaggio con un colpo di testa dell’ex Roma Julio Baptista, bravo Weidenfeller a respingere. L’ultimo pericolo lo crea una conclusione da fuori area di Kehl servito da Lewandoesky, Borussia nuovamente vicino al gol.
Come era lecito aspettarsi, nella ripresa i ritmi calano notevolmente e le occasioni scarseggiano, anche se al 49′ Lewandowsky spreca una grossa opportunità ciccando clamorosamente un rigore in movimento servito da Reus. Ancora Dortmund pericoloso al 63′ quando Gotze lanciato a rete da un ottimo Gundogan sceglie di incrociare sul secondo palo mandando a lato con il destro. Cerca di dare una scossa ai suoi Klopp sorprendendo tutti, richiamando in panchina Reus e inserendo Schieber, che avrà una buona occasione servito da Lewandowsky, tuttavia il suo sinistro termina alto. Non crea vere e proprie occasioni il Malaga, che si limita a cercare il gol con conclusioni dalla distanza, prima con Toulalan (destro potente ma centrale, bloccato dal portiere) e due volte con Antunes ma in entrambe le occasioni la palla finisce sopra la traversa.
Finisce senza altre emozioni il match, uno 0-0 che sorride più alla squadra di Pellegrini, che andrà in Germania con due risultati su tre a disposizione e con la soddisfazione dell’ennesima partita senza reti subite in casa in Champions League. I tedeschi, spinti dal proprio pubblico, cercheranno invece di raggiungere la semifinale con l’obbligo della vittoria, con un po’ di rammarico per le occasioni create ma non concretizzzate: è questo un po’ il limite della squadra di Klopp, un piccolo passo che consentirebbe a Reus e compagni di giocarsela anche con le migliori.