Azerbaijan-Portogallo 0-2, senza Ronaldo i lusitani risolvono nella ripresa

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In Azerbaijan, terra di confine tra mondi situata nell’Asia transcaucasica, si gioca una partita crocevia per le sorti del girone F di qualificazione ai mondiali 2014, fra due squadre alle opposte periferie d’Europa. Crocevia soprattutto per il Portogallo, in una posizione di classifica dove non si può scherzare, e che cerca per forza di cose una vittoria che manca proprio dal match di andata contro gli azeri, finito 3-0, e risalente al Settembre scorso. Per l’Azerbaijan invece un girone dignitoso, seppur non esaltante, con due sconfitte e tre pareggi.

Nonostante le premesse, ciò che va in scena al Tofik Bachramov di Baku è un match, perlomeno all’inizio, molto più equilibrato di quanto non ci si aspetti. Il Portogallo, senza Cristiano Ronaldo, pare non essere così devastante quando prende palla, e soffre di quando in quando dei contropiedi degli azeri, che però non riescono a piazzare il colpo decisivo, penalizzati dalla tecnica non eccelsa.

La partita comunque la fanno più i lusitani, ma gli avversari si difendono bene con numerose chiusure che, seppur un po’ maldestre, si rivelano spesso efficaci. Come al ’27esimo minuto, quando viene salvato tempestivamente sulla linea di porta un tiro di Helder Postiga. Le più grandi occasioni si concretizzano però alla fine della prima frazione di gioco. Al ’40 gran punizione del capitano portoghese Bruno Alves che si stampa contro l’incrocio dei pali, e al secondo minuto di recupero sforbiciata di Meireles da fuori area, Postiga arriva sul rimbalzo tentando di correggere di testa ma Agayev è prontissimo e smanaccia via.
A inizio secondo tempo la partita sembra destinata a non decollare, ma al ’54 l’espulsione ingiusta dell’azero Alyev altera i già precari equilibri del match; match che infatti svolta in maniera decisiva al 63esimo minuto: stacco di Bruno Alves su calcio d’angolo e Portogallo davanti. Il resto che viene è ordinaria amministrazione, e il Portogallo può tranquillamente accompagnare la partita sui suoi binari. Al ’79esimo infatti Hugo Almeida, liberissimo, chiude la partita con un altro colpo di testa. Varela, entrato a un quarto d’ora dal termine da vivacità alla manovra del Portogallo, e prova anche a trovare il goal con un destro velenosissimo che finisce a lato di poco. Ci sarebbe tempo anche per il 3-0 ma Joao Pereira da due metri totalmente solo davanti alla porta calcia clamorsosamente fuori.
Finisce 2-0 a Baku, sconfitta che poco cambia per i padroni di casa, e che invece tiene i portoghesi a galla, in vista dell’importantissimo match del Da Luz contro la Russia, e in attesa del risultato finale di Irlanda del Nord- Israele.

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Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.