VIDEO – Brasile-Italia 2-2: un pari che va stretto agli azzurri

VIDEO – Brasile-Italia 2-2: un pari che va stretto agli azzurri

Brasile-Italia, a Ginevra si dà appuntamento l’alta società del pallone, nove titoli iridati in due, gli italiani non hanno dimenticato lo smoking e il piccolo Giaccherini si trasforma in un grande pericolo per Julio Cesar, bravo a dire no. È serata di gala, lo dimostra l’atteggiamento delle due squadre che lasciano molti spazi, Neymar non può che sfilare sul red carpet che gli azzurri gli offrono al quarto minuto: gran botta ma Buffon si oppone. Il fenomeno del Santos si è fatto vedere, neppure Balotelli sta a guardare.

Il numero 45 del Milan, imbeccato da De Rossi, chiama ancora una volta l’ex portiere dell’Inter alla parata, con il piede stavolta. Partita bellissima, al minuto 12 Mario lavora palla al limite dell’aria e va al tiro di destro, la difesa lo contiene in angolo ma è ancora un rischio per i pentacampeao, David Luiz non è un ostacolo insormontabile e gli azzurri lo sanno. Scolari mischia le carte in continuazione, in cerca dell’assetto migliore, la maggior parte delle iniziative verdeoro vengono innescate dal piede di Dani Alves.

Al quarto d’ora, Fernando cerca la porta con una punizione da distanza siderale ma non trova lo specchio, senza tregua, sul capovolgimento di fronte Osvaldo mette alto di testa. Neymar osservato speciale, Scolari va a posizionarlo alle spalle di Fred per lavorare tra le linee. Ancora un’occasione per l’Italia, al 20esimo Il bellissimo lancio di Pirlo ripaga il movimento di Maggio, il laterale del Napoli arriva stanco dopo la corsa e viene chiuso da Julio Cesar. La squadra di Prandelli gioca bene, Bonucci si rilassa su un cross di Hulk e cerca un colpo di tacco che potrebbe creare problemi, molto bravo De Sciglio a risolvere la situazione.

Il Brasile prova ad aprire il gioco, c’è voglia di far bella figura e Fred per guadagnare la sfera entra duro su De Rossi. Intervento non cattivo, ma il giallo è inevitabile. Lo scacchiere brasiliano è confusionario, Neymar deve arretrare molto per giocare la sfera, un pericolo arriva dalla fascia destra alla mezz’ora ma il cross di Oscar non trova compagni. Sono le prove generali per il gol, lo trova Fred, bravo a mettere in rete al volo un traversone dalla sinistra malgestito da Bonucci. Svantaggio immeritato per gli azzurri, più pericolosi fino a questo momento, ma un avversario come il Brasile sa far male quando meno te l’aspetti.

L’Italia reagisce prontamente, prima con Balotelli che di potenza trova ancora una volta Julio Cesar e poi con Pirlo, il suo tiro a rientrare si perde di poco a lato. È un Brasile sornione, ma velenoso: Neymar obbliga De Sciglio a lavorare con il mestiere, poi è ancora lui a mettere in azione Oscar dopo una bella iniziativa personale. Il giocatore del Chelsea si trova a tu per tu con Buffon e lo trafigge con eleganza: 2-0. C’è giusto il tempo per un cross di Maggio che Osvaldo non riesce a correggere in rete, si va negli spogliatoi così. Scolari ride sotto i baffi, minima spesa e massima resa per i suoi.

Difficile per Prandelli migliorare qualcosa che sembrava funzionare, sono forse mancate un po’ di rapidità e cattiveria e allora fuori il sapiente Pirlo e uno svogliato Osvaldo e dentro l’esordiente Cerci ed El Shaarawi, per ricomporre la coppia del creste che sognare il Milan fa. Neymar, cresciuto esponenzialmente nel corso dei minuti, si fa subito vedere e serve De Rossi per sbrogliare. Italia intimidita dal doppio e inaspettato (e pure immeritato) schiaffo arrivato nel quarto d’ora finale del primo tempo, serve al più presto una reazione.

Molto buona la prova di Fernando, uno dei volti meno noti in campo stasera, riesce a coprire al meglio la sona di competenza e offre il giusto equilibrio ai suoi. Balotelli saluta l’ingresso in campo del Faraone servendogli un ottimo pallone, ma ancora una volta Julio Cesar chiude in corner. Un tiro dalla bandierina che gli azzurri sfruttano bene, complice la dormita della difesa verdeoro, De Rossi mette alle spalle del portiere e accorcia le distanze. Ma non è finita qui, il Brasile sbaglia in fase di costruzione e Super Mario ne approfitta, destro capolavoro del milanista che trafigge Julio Cesar dal limite. Pareggio e delirio sulla panchina azzurra.

Ancora un’occasione, clamorosa, sui piedi di Hulk ma il giocatore dello Zenit si fa ipnotizzare dal Buffon e inciampa sulla sfera. Il Brasile vuole riportarsi avanti, ci prova anche Hernanes da fuori, Scolari manda in campo Kakà al posto di Oscar per provare a forzare la linea italiana con fraseggio e cambi di passo. A far paura è ancora l’Italia, Balotelli si ritrova la palla tra i piedi dopo un tiro di Montolivo ma calcia morbido e grazia Julio Cesar. Errore clamoroso.

Dopo venti minuti senza tregua, il ritmo rallenta un po’ e i due tecnici ne approfittano per mettere in campo forze fresche: Poli e Diego Costa sostituiscono Giaccherini e Fred. David Luiz non fa niente per smentire le critiche che lo dipingono come morbido e svagato, il difensore dimentica il collega Bonucci su palla inattiva e il colpo di testa del bianconero esce di pochissimo. I brasiliani iniziano a entrare duro, un intervento di Hernanes mette a dura prova i nervi di Balotelli. Azione lungamente manovrata degli azzurri, Super Mario va al tiro da buona posizione e serve un intervento provvidenziale di Dante per evitare il sorpasso.

Fuori Filipe Luis e dentro Marcelo, Felipao vuole maggiore spinta sulla mancina, anche De Rossi, protagonista di una gara strepitosa, lascia il campo dopo un botta alla coscia e al suo posto entra Diamanti. Cerci si rende pericoloso con un tiro dal limite, alto, Balotelli esce tra gli applausi sostituito da Gilardino. Scolari ha paura, toglie Hulk e si copre con Jean, anche lui capisce che se c’è qualcuno che merita la vittoria è proprio l’Italia. Punizione di Neymar a cinque minuti dal termine, il gioiello del Santos (comunque molto vivace stasera) centra la barriera. Anche Diamanti ha una buona chance su palla inattiva, il suo tiro però non va neppure vicino alla porta.

Gli azzurri non riescono a bissare il 3-2 del 6 luglio 1982, ma c’è di che essere contento per Prandelli visto il grande gioco espresso dai suoi. Il Brasile, certamente neppure lontano parente di quello del Mundial spagnolo, è stato cinico nel primo tempo ma si tratta di una squadra ancora a metà di un progetto tecnico e tattico. Scolari ieri ha definito la sua squadra “un cantiere aperto”, dovrà sbrigarsi a togliere il cartello “lavori in corso”. 

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