Athletic Bilbao-Valencia 1-0: Muniain regala i tre punti. Il Valencia sbaglia l’inverosimile.

L’Athletic rompe l’incantesimo, e dopo tre anni supera il Valencia al San Mamés. I due tecnici schierano  le formazioni attese alla vigilia: baschi in campo con Aduriz prima punta, Ibai Gomez e Susaeta esterni offensivi,  davanti alla difesa stazionano Iturraspe e  San Jose, mentre De Marcos gioca lievemente avanzato, quasi a formare un 4-2-3-1 piuttosto che il classico 4-3-3; gli ospiti, invece, optano per Valdez titolare al posto di Soldado, con il trio composto da Feghouli-Banega-Piatti a supporto.

Dopo un avvio di partita molto tattico e avaro di emozioni, al quattordicesimo l’Athletic crea la prima vera occasione da gol con Aduriz che, servito splendidamente da un cross dalla destra di Iraola (migliore in campo), effettua un bel colpo di testa fuori di poco alla destra di Guiata. Il Valencia, reduce dal match di Parigi, sembra ancora accusare le tossine dell’ottavo di Champions e, al di là di qualche sporadico (e innocuo) tiro da fuori area, non si rende mai realmente pericoloso dalle parti di Iraizoz.  Dopo una protesta per un presunto fallo di Costa su Aduriz all’interno dell’area di rigore ospite, i baschi vanno vicinissimi al vantaggio con Ibai Gomez, autore di una sublime punizione che si spegne sulla traversa.  Nel finale di primo tempo, il Valencia, prima con Cissokho (colpo di testa sull’esterno della rete) e poi con Parejo (punizione fuori di poco), si rende pericoloso dalle parti di Iraizoz, ma il risultato resta inchiodato sullo 0-0.

Nella ripresa il Valencia, che nell’intervallo ha sostituito Ruiz con Albelda, parte con altro piglio, e nell’arco di due minuti – con Feghouli e Piatti – crea due buone occasioni da gol, trovando la pronta opposizione di Iraizoz.  L’Athletic soffre. Bielsa, al sessantesimo, corre ai ripari: fuori Aurtenetxe, dentro Muniain. Il cambio, almeno inizialmente, non porta alcun vantaggio ai padroni di casa, che continuano a subire la costante iniziativa ospite. A venticinque minuti dal termine, Feghouli semina il panico sulla mancina basca, ma il suo cross per Piatti risulta troppo alto per l’ala argentina. Quattro minuti più tardi è il turno di Soldado che, ben imbeccato da Albelda, effettua  un destro di contro balzo che non inquadra lo specchio della porta. Al settantesimo, l’Athletic –  per la prima volta nel corso del secondo tempo – si rende pericoloso con Muniain, bravo a penetrare nell’area di rigore avversaria, ma disturbato, poi, al momento di concludere in porta.

A un quarto d’ora dal termine, il “Loco” decide che è venuto il momento di Llorente, che subentra ad un buon Ibai Gomez. A dieci dal termine, come un fulmine a ciel sereno, i baschi passano in vantaggio:  Iraola crossa dalla destra, Mathieu buca l’intervento e Muniain,  nei pressi del dischetto, lascia partire un destro a giro potente e preciso che batte l’incolpevole Guaita. Il Valencia si riversa in attacco. All’ottantaduesimo Soldado, a due metri dalla linea di porta, a portiere avversario battuto, spara alle stelle vanificando l’ottima azione sulla destra di Jonas. Gli ospiti insistono e all’ottantaseiesimo, imbeccato da un bel lancio lungo di Albelda, Soldado supera Iraizoz (uscito in maniera non impeccabile) con un bel pallonetto, ma Laporte fa buona guardia e sventa la minaccia prima che il numero nove ospite riesca a rimpossessarsi del pallone. Negli ultimi tre minuti, gli ospiti sciupano altre due buone occasioni con Piatti e Soldado, che in entrambe le circostanze  calciano alle stelle.

Finisce con un successo prezioso per i baschi, che in caso di sconfitta si sarebbero trovati pienamente coinvolti nella lotta per non retrocedere. Risultato sicuramente bugiardo, visto quanto messo in mostra dal Valencia nella ripresa.  Ma nel calcio vince chi fa gol. E oggi, gli avanti valenciani, di occasioni da gol ne hanno avute a bizzeffe.  Ma la mira, però, non è stata certo delle giornate migliori.