Stoccarda-Lazio 0-2, l’undici di Petkovic straripante in Germania

La Lazio che si è vista questa sera alla Mercedes-Benz Arena di Stoccarda è sembrata davvero tutta un’altra squadra rispetto a quella vista contro il Milan nell’ultima giornata di campionato. In effetti, Petkovic ha cambiato ben cinque degli undici schierati sabato scorso nella disfatta di San Siro e il risultato del campo gli ha dato ragione: due a zero per i bianco-celesti. La partita inizia con lo Stoccarda che gestisce il pallone e con la Lazio che rimane sull’attenti per tentare di ripartire in contropiede. Le prime occasioni da gol non tardano ad arrivare per i padroni di casa: al nono minuto, Gentner porta palla sulla fascia sinistra e, arrivato sul fondo dopo aver passato facilmente Pereirinha, appoggia indietro centralmente per Rudiger, il quale calcia di prima alto.

Al 15′ lo Stoccarda matura un’altra occasione ancora con Gentner, che stavolta crossa dalla destra dopo aver ricevuto palla da rimessa laterale (difesa della Lazio poco attenta in questa circostanza): il cross viene raccolto da Okazaki che schiaccia di testa a botta sicura ma Marchetti si supera e con un gesto istintivo manda in angolo. Proprio nel miglior momento della squadra di casa, arriva il gol del vantaggio per la Lazio: Rudiger, sotto la pressione di Pereirinha, perde palla in area e Ederson è abilissimo nell’intercettare e calciare di prima col mancino. Il tiro è teso e angolato, imparabile per Ulreich (21′).

Lo Stoccarda cerca di rispondere al gol subito alzando il proprio baricentro e il ritmo di gioco: al 30′ un’incursione centrale di Maxim impensierisce la difesa della Lazio ma, dal contropiede che ne consegue, i bianco-celesti guadagnano un calcio d’angolo che poi Candreva non concretizza colpendo a lato di testa. La Lazio va vicina ancora al gol del raddoppio con un altro colpo di testa, stavolta di Ederson: Candreva trova in contropiede una prateria sulla sinistra e poi crossa in area dove il brasiliano schiaccia troppo di testa e manda alto da posizione ravvicinata. Giusto un minuto più tardi, lo Stoccarda sfiora il pareggio, ancora con Okazaki: il giapponese raccoglie un cross dalla fascia sinistra colpendo di testa ma la palla finisce di poco a lato alla destra di Marchetti (41′).

 

 

Il secondo tempo comincia con uno Stoccarda che si precipita frettolosamente in attacco ma appare sempre innocuo; da notare la difficoltà con cui Macheda riceve palloni giocabili dai propri cenrtrocampisti. Al 56′ arriva il raddoppio della Lazio da un altro giocatore che non ti aspetti: Onazi, protagonista di un’ottima partita in fase d’interdizione, recupera palla sulla tre-quarti avversaria e punta dritto verso la porta sfruttando un buco enorme lasciato dai centrali di difesa dello Stoccarda. Il nigeriano punta il portiere e insacca con un colpo delicato ma preciso. I tedeschi provano a rispondere e al 63′ minuto. Okazaki, il più pericoloso dei suoi, spreca una buona occasione: dopo aver ricevuto palla dalla sinistra, ha tutto il tempo di stoppare in area e aggirare Cana; peccato che il suo tiro si spenga sulla sinistra.

La supremazia tecnica dei giocatori della Lazio è evidente tanto che, nonostante il possesso di palla (sterile) sia saldamente nei piedi degli avversari, vanno vicini al gol del ko: Gonzàlez (entrato al posto di Hernanes) trova spazio sulla sinistra e serve Kozàk, il quale ha tutto il tempo di stoppare girarsi e servire a sua volta Candreva sulla destra: pur avendo molto spazio per inquadrare la porta, calcia alto (74′). Lo Stoccarda è inerme e rischia in altre occasioni di subire il gol del tre a zero, come quando Candreva serve Lulic con un lancio radiocomandato da centrocampo: il serbo riceve palla sulla sinistra e si accentra ma Ulreich è bravo ad uscire (83′); o ancora, un minuto più tardi, con un tiro di Floccari (enrtrato al posto di Kozak) sulla sinistra da posizione ravvicinata.

La prima vittoria nella storia della Lazio in terra tedesca è figlia di una prestazione davvero convincente che permette di affrontare la gara di ritorno con i favori del pronostico. L’unico rammarico sarà l’assenza dei propri tifosi nella gara di ritorno.