Dall’esperienza, a questi livelli, non si può prescindere. Se n’è accorto stasera il Malaga di Pellegrini, rivelazione della fase a gironi della Champions League e poco più di uno sparring partner dinanzi al monologo del Porto, nell’andata degli ottavi di finale della massima competizione continentale. Certo, l’1-0 finale a favore dei lusitani lascia aperto qualsiasi senario in ottica qualificazione, ma alla Rosaleda dovrà scendere in campo un altro Malaga.
Un solo tiro in porta la dice lunga: gli andalusi hanno subito a lungo l’intensità e lo strapotere atletico del Porto, nonostante i ritmi bassi e l’atteggiamento ultra-difensivo di Pellegrini abbiano tutto sommato limitato i danni. Difficile commentare una partita così a senso unico: certo, di occasioni chiare i campioni del Portogallo non ne hanno sprecate tante, ma fa impressione il numero degli interventi da sottolineare di Helton, zero. Pellegrini non ha probabilmente preparato al meglio i suoi ragazzi, soprattutto dal punto di vista mentale, ma saltano agli occhi le prestazioni disastrose delle annunciate stelle, Isco e Joaquin su tutti.
Il Porto ci ha provato fin dai primi minuti: conclusioni non pericolose, ma i vari Izmailov, Varela e Lucho Gonzalez tenevano impegnato Caballero. Poco brillante Jackson Martinez, tra i più attesi, ma l’esperienza ha suggerito ai padroni di casa di aspettare con pazienza il momento giusto per colpire; è il 56′ (poco prima Izmailov aveva sfiorato in spaccata il vantaggio, su suggerimento di Varela) quando uno splendido assist del terzino sinistro brasiliano, Alex Sandro (probabilmente il migliore in campo), smarca Moutinho (in fuorigioco) davanti a Willy. Il regista portoghese tocca di prima e infila l’1-0. Il risultato è discreto, il Porto abbassa ulteriormente i ritmi, provando a far uscire gli spagnoli; che, però, continuano nella loro condotta difensivista, non mutata dai cambi schematici di Pellegrini (Camacho per Iturra, Portillo per un pessimo Joaquin, Piazon per il non pervenuto Baptista). Così si arriva senza altre particolari emozioni al 90′: la qualificazione resta aperta, la sensazione – però – è che i dragoes possa gestire con relativa facilità anche la trasferta in terra andalusa.