Il Paris Saint-Germain inizia la gara con la voglia di tornare a mostrare i propri muscoli a tutta la Ligue 1, la sensazione che traspare dai primi minuti è però quella di una squadra certamente dai piedi buoni ma dalle idee molto confuse. Il Bastia si difende, come è ovvio, ma nei primi dieci minuti è solo Pastore a rendersi pericoloso con un destro al volo che si perde abbondantemente a lato della porta di Landreau. Al quarto d’ora Lucas Moura va due volte al tiro, una volta su punizione e l’altra dal lato destro, ma manca la precisione. Impietoso il dato sul possesso palla circa la prima fase dell’incontro: capitolini al 71 %, tuttavia nessun rischio concreto per gli isolani, che si fanno vivi dalle parti di Sirigu con Thauvin, ottimamente servito in contropiede da Rothen, ma la palla si perde a lato. Ancora un’occasione buona per Lucas, liberato dal tacco di Gameiro, il brasiliano spreca da ottima posizione. Gli ospiti con il passare dei minuti riescono ad allentare un po’ la morsa ma il Psg al minuto 24 avrebbe la più ghiotta delle palle gol: il servizio in diagonale di Menez trova la deviazione in tackle di Gameiro a botta sicura, la sfera va a incocciare contro il palo per la disperazione del Parco dei Principi. Il Bastia disputa una gara disciplinata che lo fa uscire indenne dal primo tempo, funziona bene la catena di sinistra con il diligente Palmieri e Thauvin, la gestione della palla passa spesso e volentieri dai piedi sapienti del vecchio Rothen, uno che tra l’altro conosce questo stadio come le sue tasche vista la militanza al Psg dal 2004 al 2009 arricchita da oltre 130 presenze.
Ancelotti non ricorre alle risorse in panchina, Lavezzi e Ibrahimovic restano seduti, neppure Hantz cambia nulla durante l’intervallo. Sette minuti e Lucas, gran voglia di fare ma davvero poca lucidità, ci prova da fuori con esito da dimenticare. Gameiro è in vena di colpi di tacco, bellissimo quello con il quale impegna Landreau al 55esimo su imbeccata di Chantome. Il Psg divora il campo ora, Menez un minuto più tardi traduce in concreto la pressione con un gran mancino dalla lunetta che si infila nel sacco. Turchini che cercano di reagire, Saby rimpiazza Sablé ma adesso uscire dalla propria metà campo sembra un’impresa. Si fa vedere anche Verratti, che serve Gameiro con un lob delicato ma il giocatore di origini portoghesi trova la risposta dell’estremo difensore. Al 65esimo arriva il momento Ibra, dentro al posto di Gameiro, il suo ingresso accende il boato dello stadio. Lo svedese si fa notare subito, è lui a servire Lucas al 69′. Il brasiliano viene messo giù da Palmieri – fuori dall’area di rigore, come evidenzia il replay – è penalty ed è lo stesso Ibrahimovic a trasformarlo. Partita in cassaforte, Matuidi rileva un Pastore non scintillante, al 72′ c’è addirittura l’occasione per il terzo gol. Azione strepitosa di Menez, che squarcia la difesa corsa, Landreau in uscita è bravo a dirgli no. A 25 dalla fine si vede anche il Pocho Lavezzi, gli fa spazio Lucas. Gli uomini di Ancelotti si lasciano andare all’accademia, cresce la frustrazione tra le fila ospiti e Modeste entra duro sulla caviglia di Menez prendendosi il giallo, stessa cosa che succede a a Khazri, che battibecca con Verratti prima di un calcio di punizione. Il giocatore tunisino però è furbissimo a sfruttare la confusione che si è venuta a creare e batte subito verso la porta di Sirigu e riaprendo una gara che non sembrava più avere nulla da dire. Davvero un gran gol. Psg in tilt, rischio tracollo all’84’ con un pallone avvelenato perso dalle parti di Sirigu, ancora Khazri ma stavolta Armand riesce a contenerlo. Il Bastia ci crede, Thauvin ridicolizza Maxwell e mette in mezzo per Modeste che di testa non riesce a trovare la porta. Il Paris Saint-Germain è sotto pressione, a soccorrerlo arriva Lavezzi, che mette dentro a porta vuota dopo una respinta di Landreu su cross dalla destra: 3-1. Ultima emozione della gara è un sospetto contatto nell’area parigina, il risultato rimane invariato fino al triplice fischio. E’ una gara che rappresenta bene il Psg di quest’anno, continuamente sospeso tra il giocare sul velluto e vedere gli spettri. Servirà maggiore personalità per riuscire a conquistare una Ligue 1 che in estate pareva già vinta.