Brutto episodio di intolleranza a Gerusalemme, protagonisti negativi della vicenda alcuni tifosi del Beitar. I sostenitori della squadra israeliana, che spesso si sono contraddistinti per intemperanze razziste, hanno dato fuoco alla sede del club, enormi i danni arrecati a trofei e casacche d’epoca. Il motivo di questa azione è da ricercarsi nell’ingaggio di due giocatori ceceini musulmani.
La tensione era nell’aria da ore, erano stato incriminati alcuni tifosi per cori contro i due calciatori durante l’allenamento, con tanto di striscione inneggiante alla “purezza etnica”. Arkady Gaydemak, presidente del club, non intende piegarsi alle intimidazioni e difende i nuovi acquisti. Allarmato il premier Netanyahuu, “inaccettabile” secondo lui questa azione: “Non si tratta di tifosi ma di criminali sotto tutti i punti di vista”.