Oggi TuttoCalcioEstero vi porta in Serbia – per la precisione nella capitale Belgrado – a conoscere una nuova promessa del calcio mondiale, si tratta dell’esterno offensivo Marko Vesovic. Indossa la maglia della Stella Rossa da tre stagioni e rappresenta uno dei prospetti più interessanti del team biancorosso e con tutta probabilità lascerà la Serbia al termine della stagione in corso. Su di lui gli occhi di molti talent scout e di società europee importanti che seguono questo ragazzo da tempo e viste le difficoltà della società non si faranno sfuggire l’opportunità di acquisire il suo cartellino ad un prezzo vantaggioso. Il primo a notarlo fu Pantaleo Corvino, uno dei direttori sportivi italiani più attivi nell’est europeo, l’ex ds della Fiorentina – nonostante le smentite di rito del calciatore – aveva chiesto informazioni sul ragazzo, ma la Stella Rossa allora stava finanziariamente meglio non volle privarsi del numero 29, visto che il calciatore era arrivato da poco a Belgrado.
Benvenuto su TCE, racconta ai nostri lettori che tipo di calciatore sei.
Prima di tutto, grazie a voi per l’intervista. Sono un calciatore classe 1991 di origine montenegrina, ma con passaporto serbo. Sono un centrocampista che può giocare largo in un 4-4-2, oppure esterno in un attacco a tre. A volte sono stato schierato anche come mezzala o come terzino basso a destra, mi adatto ma non è il mio vero ruolo.
La Stella Rossa non passa un buon momento economico, ha quasi 47 milioni di euro di debito. Per risanare il bilancio sta cercando di mettere sul mercato tutti i suoi gioielli, fra questi c’è anche Vesovic. Cosa ne pensi della situazione e ti è mai stato detto di essere sul mercato?
In questo momento la situazione del club, come hai detto, è molto delicata ma sono sicuro che piano piano migliorerà. Per adesso non non mi è stato detto di essere un calciatore sul mercato e io non mi ci sento. Sono consapevole però che per una buona offerta il club mi lascerebbe partire e i soldi farebbe molto comodo alla società.
In Serbia sei uno dei calciatori più quotati dalla stampa e dagli addetti ai lavori. Pensi di lasciare il campionato serbo a breve e c’è una squadra o un campionato dove credi di poterti esprimere meglio delle altre?
Per adesso sono alla Stella Rossa, il miglior club che c’è in Serbia ed anche il più vincente, sono qui da tre anni e mi trovo molto bene. In futuro mi piacerebbe giocare nella vostra serie A, ci sono molti calciatori che conosco e miei connazionali.
Quando scendi sul rettangolo verde c’è un calciatore a cui ti ispiri?
Sì, c’è ne sono più di uno. Senza dubbio Messi, il calciatore più che forte in questo momento. Però onestamente seguo con più passione Iniesta perché giocando a centrocampo tocca più palloni come piace a me.
Ci sveli se sei stato contattato già da qualche società europea nell’ultimo periodo?
Si raccontano tante storie, fuori dal campo e sopratutto sui giornali qua in Serbia, ma onestamente il mio compito e quello di giocare alle trattative pensa il mio agente. Sono ancora giovane e ho tempo per arrivare ai grandi club europei, comunque anche se non voglio fare i nomi ma alcuni team ci sono (ride, ndr).
Molti giovani stanno venendo convocati in nazionale, quando sarà il tuo turno?
Ho parlato con il mister, che mi voleva convocare ma in quel periodo sono stato infortunato. Spero di indossare la maglia della selezione maggiore il prima possibile, non vedo l’ora. Per adesso ho giocato con tutte le nazionali minori dalla Under 17 alla Under 21, mi dispiacerebbe mancare proprio l’ultima.
Parlando della stagione in corso, siete al secondo posto dietro ai cugini del Partizan, però avete vinto il Derby di Belgrado. Mentre a livello personale hai comunque disputato 12 gare in campionato e hai segnato un goal nelle qualificazioni di Europa League.
Siamo stati sfortunati ad inizio stagione, perché abbiamo perso nel 4° turno preliminare di Europa League contro il Bordeaux, in Francia abbiamo preso il 3-2 decisivo proprio al ’93. Adesso la stagione è ferma e siamo in seconda posizione dietro al Partizan sei punti, l’idea è di lottare fino alla fine ma non sarà facile.
Nella fase offensiva la Stella ha calciatori importanti che giocano accanto a te, Milunovic, Kasalica e Lazovic per esempio. Come ti trovi con loro?
Siamo un gruppo molto giovane e di talento, ma sopratutto siamo molto amici anche fuori dal campo e questo aiuta moltissimo lo spogliatoio. Ormai giochiamo insieme da due anni, con i ragazzi che hai citato ci conosciamo e quindi sappiamo i movimenti e le qualità del compagno. Il nostro buon rapporto agevola gli allenamenti e ci permette di porter vincere partite importanti come il Derby con il Partizan (clicca qui per la cronaca) che dà emozioni uniche.
Ci racconti le sensazioni del Derby di Belgrado da calciatore, e l’atmosfera e la carica che vi trasmettono i tifosi?
Il Derby Eterno è qualcosa di fuori dal comune per un calciatore ti provoca un’adrenalina unica e energie infinite, la prima volta mi è capitato di non sentire nemmeno il fischio finale del primo tempo e continuavo a pressare. Il derby è infatti considerato il 10° più sentito del mondo. Il tifo e le atmosfere – voglio essere onesto, riguarda entrambe le tifoserie – sono sono difficili da descrivere a parole però posso consigliare di venire a seguirlo.
Cosa ne pensi di un trasferimento nella nostra Serie A, visto che in passato hai affermato di essere onorato dall’nteresse della Fiorentina, c’è stata realmente una trattativa con Pantaleo Corvino, a quei tempi direttore sportivo viola?
La serie A è uno dei campionati più importanti del mondo, anche se in questo momento sta perdendo molti campioni. Come ho già sottolineato, mi piacerebbe perché ci sono molti miei connazionali che mi parlano molto bene del campionato e dell’ambiente. Circa la Fiorentina onestamente si è scritto tanto, noto con piacere che sono state riportate anche in Italia le mie parole, però per quello che mi ha raccontato l’agente sono solo state chieste delle informazioni sul mio cartellino, niente più. Però visto che la società viola è molto attiva qui, in futuro … perché no?