“Il Barcellona non è il migliore di sempre; siamo noi che abbiamo sbagliato”, è una dichiarazione di Pepe a fine 2012. Il Madrid chiudeva l’anno con la Liga già persa, ad una distanza siderale dal rivale di sempre. Ovvio, il Barça sta disputando una Liga da sogno, ma è certo che il Real ha abbassato, e di molto, il rendimento degli ultimi tre anni, quando praticamente fino alla fine le due squadre hanno lottato per il campionato.
Nella stagione 2009-10, con Pellegrini e Guardiola in panchina, Real e Barcellona firmarono la miglior Liga della storia conquistando, rispettivamente, 99 e 96 punti. Nel primo anno di Mourinho le merengues terminarono a quota 92, a quattro lunghezze dai catalani, mentre l’anno scorso il Madrid chiuse a 100 punti, contro i 91 dei rivali. In questa stagione, se il girone di ritorno rispecchierà quello d’andata, il Real finirebbe soltanto a 74 punti, mentre il Barça scollinerebbe con facilità quota 100.
I blancos, soltanto nel girone d’andata, hanno perso per strada già 20 punti, otto in più della scorsa stagione alla stessa giornata e sei in più che in tutto il 2011-12, quando la squadra riuscì a battere record di punti e gol.
Il Madrid mantiene numeri simili all’anno scorso soltanto in fase difensiva: 20 gol incassati contro i 18 della stagione passata. La differenza è abissale nei numeri che riguardano la fase offensiva: alla 19esima giornata della scorsa Liga, gli uomini di Mourinho avevano siglato già 67 reti, 22 in più di quest’anno. Quel Real Madrid finì per marcarne addirittura 121, a maggio, invece, a stento si arriverebbe a 90.
Gol in meno che derivano dal calo di rendimento degli attaccanti: Cristiano era già a quota 23, contro i 16 attuali, Higuain ne vantava 14, oggi è appena alla metà; stesso discorso per Benzema che è sceso da 10 a 5.
Grosso calo di rendimento anche a centrocampo, dove nessuno dei giocatori di fantasia è ai livelli dello scorso anno: Ozil non ha continuità, Di Maria sembra l’ombra di se stesso.
Un’altra freccia che è mancata alla fase offensiva del Madrid è Marcelo, fuori tre mesi per infortunio e appena rientrato in gruppo. La sua spinta in attacco è fondamentale, anche se non è vista di buon occhio dal rigoroso Mourinho.
Pablo Polo, Marca
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