È il miglior affare dell’anno: Miguel Perez Cuesta, Michu, 26 anni. Lo Swansea lo ha prelevato per 2,5 milioni di euro dal Rayo Vallecano e lo spagnolo ha già firmato 10 gol in Premier (capocannoniere con Van Persie e Suarez), cui si aggiunge una rete in Coppa di Lega: 227 mila euro a gol, finora. Rapporto qualità-prezzo rarissimo, visti i tempi. Michu è uno dei tanti prodotti dell’Oviedo sparsi nella Premier: dallo stesso settore giovanile arrivano Mata e Cazorla. Rispetto agli altri due, ha avuto però una carriera più slow. Lo Swansea è stato la svolta. Ora si parla di Nazionale. «Seguo tutti i giocatori che lavorano bene – ha detto il c.t. iberico Del Bosque a Marca -. Michu è uno di questi». Il nodo della storia è una vecchia conoscenza italiana, Miki Laudrup. È stato lui, ex di Lazio, Juve, Barcellona, Real Madrid e Ajax, a portarlo in Galles. Appena sbarcato a Swansea, l’allenatore danese ha detto ai dirigenti: «Il primo nome per rinforzare la squadra è Michu». Qualcuno nello Swansea ha avuto lo sguardo perplesso: «Ma chi è questo Michu?». Laudrup ha spiegato di chi si trattasse: «Un giocatore che nel Rayo Vallecano ha segnato molti gol, ma che in Spagna ha faticato a emergere perché è alto. Lo utilizzano soprattutto come centrocampista, ma nel mio modulo uno come lui può segnare tantissimo». Morale: i dirigenti dello Swansea si sono presentati nella sede del Rayo e hanno chiuso l’affare il 20 luglio. Ora il cartellino di Michu vale almeno 5 volte di più: a Madrid si mangiano le mani. Ma come poteva essere così informato Laudrup su Michu? Due risposte. La prima è il rapporto di antica data del danese col calcio spagnolo. Il secondo è un nome: Oscar Garcia, il preparatore atletico che lavora con Laudrup da diversi anni e che nel tempo libero fa l’osservatore. È stato lui a stilare una relazione piena di buoni voti sul conto del ragazzo di Oviedo. Michu nello Swansea si è inserito benissimo, grazie anche alla mediazione di un altro spagnolo di stanza in Galles dal 2007: Angel Rangel, difensore, che proprio ieri ha negato la possibilità che Michu venga venduto a gennaio. Lui, Michu, uno spagnolo dal sangue freddo – festeggia alla Del Piero, con la linguaccia, ma oltre non va -, spiega così le ragioni del suo successo inglese: «In Premier le difese sono più larghe e ciò rende più facile segnare. Lo Swansea gioca un calcio alla spagnola, passaggi e velocità. Il resto lo fa ambiente: sembra di stare al Rayo. La Nazionale? So che è difficile arrivarci, parliamo dei campioni del mondo e 2 volte d’Europa, ma nella vita tutti hanno un sogno. Il mio si chiama Nazionale».
Fonte: Extratime, Gazzetta dello Sport