Premier League, i top e i flop di novembre

Novembre è stato un mese scoppiettante in Inghilterra. Il Chelsea ha perso la vetta della classifica, scavalcato dal solito United e dal City ancora imbattuto. Il Reading ha trovato la sua prima vittoria mentre il QPR non è ancora riuscito ad assaporare i tre punti. Continuano le crisi di continuità di Liverpool e Arsenal.
Ma vediamo quali sono stati i top e i flop di questo mese:

TOP:

MAROUANE FELLAINI (Everton): Il belga dalla chioma più famosa della Premier sta avendo un avvio di stagione a dir poco devastante. Sotto porta è praticamente infallibile, con all’attivo 13 gol su 15 presenze (2 in meno del capocannoniere Van Persie). E l’Everton, grazie alle sue giocate, sta volando ai piani alti della classifica. ONNIPOTENTE.

LUIS SUAREZ (Liverpool): Viene da chiedersi cosa ci faccia un fenomeno del genere in una squadra da metà classifica come il Liverpool. Giocatore unico, capace di tutto e sempre decisivo. Se non fosse per lui Brendan Rodgers si ritroverebbe in una posizione di classifica ancor più disastrosa. Da ammirare alcune delle sue perle contro Chelsea e Newcastle. FENOMENO.

ROMELU LUKAKU (West Bromwich Albion): Forse a Stamford Bridge qualcuno si starà chiedendo perchè il 19enne ex Anderlecht sia stato regalato in prestito al WBA mentre Torres continui ad essere titolare. Fatto sta che il belga sta dimostrando tutto il suo valore. Tre gol nel mese di Novembre (5 in totale) che hanno contribuito all’avvio a dir poco sorprendente dei Baggies, quarti in classifica. SBOCCIATO.

ROBIN VAN PERSIE (Manchester United): Troppo banale metterlo tra i top di questo mese, perché l’olandese, quando gioca, è sempre tra i migliori. Una macchina da gol (4 nell’ultimo mese, 15 in totale) inserita perfettamente nell’orchestra di Sir Alex Ferguson. Se continua così il campionato sarà chiuso a Marzo. DEVASTANTE.

FLOP:

FERNANDO TORRES (Chelsea): L’avvio di stagione del Nino era stato incoraggiante, ma sembra che Novembre lo spagnolo abbia di nuovo smarrito la retta via. E’ vero, gioca al servizio della squadra e fa reparto da solo, ma quasi 2 mesi di astinenza non trovano giustificazioni, soprattutto se sei assistito da dei fenomeni come Mata e Hazard. ASSENTE INGIUSTIFICATO.

MARK HUGHES (QPR): Ok, magari la fortuna non l’avrà aiutato, ma non riuscire a vincere nemmeno una partita su 15 ed essere ultimo in classifica non significa essere sfortunati, ma essere incapaci. Ad aggravare la sua posizione pesa una rosa di buon livello, con nomi anche importanti, e che a detta di tutti avrebbe potuto fare un ottimo campionato. Per fortuna sulla panchina dei Rangers adesso è arrivato Redknapp. INCAPACE.

ROMAN ABRAMOVICH (Chelsea): la gratitudine è qualcosa che nel calcio moderno non esiste. Ma esonerare un allenatore che ti fa vincere FA CUP e Champions per la prima volta nella tua storia, dopo sole 15 giornate, con la squadra terza in classifica e non ancora del tutto fuori dalla Champions non è questione di gratitudine, ma di rispetto. I tifosi dei blues lo hanno capito: “THERE’S ONLY ONE DI MATTEO”.

MARIO BALOTELLI (Manchester City): non ha giocato tantissimo, ma un gol su 536 minuti non è affatto una buona media realizzativa. Dopo lo sfavillante Super Mario degli Europei tutti si aspettavano molto ma molto di più. SVOGLIATO.

Queste sono le mie sentenze. D’you agree?
Davide K. Cappelli
football-tea.blogspot.com

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Giornalista Sportivo Brit-It, autore della rubrica "The K point".
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