Al The Paradise di Glasgow va in scena l’ultimo atto del gruppo G, di fronte Celtic e Spartak Mosca. I padroni di casa hanno bisogno di tre punti per passare il turno, ma un pareggio potrebbe bastare se dovessero arrivare buone notizie dal Camp Nou, ovvero un k.o. del Benfica, a pari merito in classifica con gli scozzesi ma con il vantaggio dei confronti diretti. I bhoys non sono in un gran momento di forma, una sola vittoria nelle ultime quattro uscite ufficiali, ma i russi non se la passano meglio, visto che arrivano da tre sconfitte consecutive ed inoltre non hanno nessuna motivazione in gioco, in quanto sono aritmeticamente out sia dalla Champions che dall’Europa League. Il Celtic scende in campo rinunciando al conseuto “modulo Europa” ossia il 4-5-1, preferendo il più classico 4-4-2 con Hooper prima punta e Samaras in appoggio. Lo Spartak risponde con un 4-2-3-1 con Emenike a fungere da unica punta. Nei primi minuti i padroni di casa appaiono contratti e nervosi, mentre i russi fanno subito vedere di non essere venuti a Glasgow in gita bensì a giocarsi la vittoria, con assoluto spirito sportivo. I pericoli maggiori per lo Spartak arrivano dl mancino di Mulgrew, che mette in mazzo alcuni palloni interessanti ma Pesjakov è attento e fa sue tutte le palle, ma la prima vera occasione è per i russi: al sedicesimo minuto uno-due al limite dell’area tra Dzyuba e Kallstrom con il sinistro di quest’ultimo che esce di un niente alla destra di Forster. La partita si gioca a ritmi frenetici con continui capovolgimenti di fronte, ma non si sblocca fino al minuto 21: Samaras prende palla sulla propria trequarti e serve Hooper in profondità, Insurralde manca l’aggancio e lascia l’inglese a tu per tu con il portiere, rasoterra ed è 1-0. Il Celtic prova a gestire il vantaggio ma Emenike è una vera spina del fianco mettendo più volte in difficoltà i difensori biancoverdi, ed è proprio il nigeriano a fornire l’assist ad Ari alla mezz’ora per l’1-1. Il secondo tempo inizia come il primo, con entrambe le squadre a giocarsela a viso aperto. Il Celtic cerca il gol del vantaggio, la palla buona ce l’ha Samaras dopo 5 minuti, ma la girata sul cross di Lustig esce di un soffio. La gara continua prevalentemente nella metà campo russa, con il Celtic a premere, ma a parte alcuni corner sono poche le occasioni per il vantaggio, fino al minuto 81: Samaras protegge palla in area, Suchy lo attacca da dietro fallosamente ed è calcio di rigore. Commons va sul dischetto, botta violenta che batte sulla traversa ed entra in porta, 2-1 e visto lo 0-0 di Barcellona è virtuale qualificazione. Da lì alla fine la partita non perde di ritmo ma lo Spartak non riesce a siglare il gol del pareggio.
Al minuto 94 arriva la buona notizia dal Camp Nou, Barcellona-Benfica 0-0, così il pubblico inizia a scandire il count-down per 60 interminabili secondi prima del boato che significa qualificazione. Il Celtic torna agli ottavi di Champions, per Lennon e soci è missione completata. Il calcio scozzese può, finalmente, respirare e tornare nel calcio che conta.
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