Al MetLife, nel New Jersey, il Brasile non riesce a festeggiare nel migliore dei modi la sua partita numero 1.000. Anzi, per dirla tutta, gli uomini di Menezes hanno sofferto le pene dell’inferno per portare a casa un pari contro una Colombia in costante crescita e che, di questo passo, può davvero essere una delle grandi rivelazioni del Mondiale nel 2014. Mille partite giocate, eppure poche volte si è vista la Seleçao così arroccata in difesa, in difficoltà anche nel palleggio, sovrastata dalla tecnica, dalla brillantezza e dalla disciplina tattica dei ragazzi di Pekerman, trascinati da un Cuadrado straripante dalle invenzioni di James Rodriguez e dalle ottime prestazioni di Macnelley Torres e Ospina. Insomma, la Colombia non è soltanto Falcao. Il Brasile, comunque, nonostante la sofferenza, già nel primo tempo ha avuto le migliori occasioni da gol: due volte Kaká e soprattutto Neymar a metá frazione impegnavano Ospina. La rete del vantaggio dei cafeteros arrivava al 43′: gran giocata di James Rodriguez, solita scoperta del Porto, per Cuadrado, bravo a infilare Diego Alves con un potente diagonale. Tema tattico che non cambiava nemmeno nella ripresa: Colombia padrona del gioco, ma colpita al 63′ da una giocata individuale. Il solito Neymar ridicolizzava Edwin Valencia e chiudeva l’azione personale con un morbido destro sul secondo palo. L’attaccante del Santos, poi, conquistava all’80’ un calcio di rigore: incredibile l’errore, pallone alle stelle. Sarebbe stata una beffa per questa Colombia, un regalo di compleanno esagerato per un Brasile apparso involuto e svogliato.
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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.