Due gol, due traverse colpite, un rigore procurato e un’espulsione provocata. Il tutto, in quarantacinque minuti. Questa è stata la partita di Oscar Cardozo, punta paraguaiana delle Aguias che, a dispetto del nome di battesimo, merita ampiamente la palma del migliore in campo della sfida andata in scena al Da Luz.
Una sfida da “dentro o fuori” per i lusitani, che nelle prime tre partite hanno raccolto la miseria di un solo punticino, mentre per i russi anche il pareggio – in linea teorica – potrebbe andar bene. In avvio di partita si registra subito un episodio molto dubbio nell’area di rigore russa: Kallstrom trattiene Garay, ma l’arbitro sorvola e non concede l’estrema punizione. Il primo tempo si sviluppa su un unico tema tattico: portoghesi alla disperata ricerca del gol, russi chiusi dietro e pronti a ripartire in contropiede. Ed è da una pericolosa ripartenza che lo Spartak, dopo dodici minuti, va vicinissimo al gol, ma la conclusione di Bilyaletdinov viene respinta da un ottimo Artur. Da qui in avanti, sarà un primo tempo di chiara marca portoghese. Gli uomini di Jorge Jesus prendono in mano le redini del gioco e si rendono pericolosi al ventunesimo minuto, ma Salvio, dopo una respinta provvidenziale di Rebrov su un tiro di Lima, calcia sull’esterno della rete da posizione favorevolissima. I padroni di casa insistono, ma Perez ( al 23°) e Salvio ( al 36°) concludono malamente e non riescono a sbloccare il risultato. A cinque del termine, invece, è l’evanescente Rodrigo a farsi notare con un calcio di punizione che termina fuori di poco.
Nella ripresa Jorge Jesus, conscio di giocarsi il ” tutto per tutto”, decide di togliere uno scarso Rodrigo ed inserisce Cardozo, escluso inspiegabilmente dall’undici titolare. L’avvio di ripresa, però, ci regala uno Spartak Mosca assai diverso. La squadra di Unay Emery entra in campo con ben altro piglio: dopo solo quatto minuti Bilyaletdinov , da posizione decisamente favorevole, calcia centralmente e favorisce l’intervento di Artur. Un minuto dopo il Benfica riesce ad andare a segno con Cardozo, ma il guardalinee segnala la posizione irregolare della punta locale; l’errore dell’assistente, come le immagini televisive confermeranno, è del tutto evidente, visto che il difensore argentino dello Spartak, Pareja, tiene in gioco l’ex attaccante del Newells Old Boys. Il Benfica, però, è in balia dei russi che al cinquantatreesimo hanno un’altra ghiotta occasione per sbloccare il risultato con Kombarov, ma Artur è ancora una volta bravo a dire no alle sortite avversarie. Il calcio è uno sport splendido, ma estremamente cinico, e nel momento migliore dello Spartak è il Benfica a passare in vantaggio: Malgarejo riesce ad entrare in area dello Spartak e crossa dal fondo in direzione di Cardozo, che stacca di testa e batte Rebrov. Il redivivo Spartak dell’avvio di ripresa, lascia nuovamente spazio a quello bulimico dei primi quarantacinque minuti. Ne approfittano i padroni di casa che, dopo aver colpito una traversa con l’onnipresente Cardozo, trovano il gol del raddoppio con lo stesso attaccante paraguaiano, che è bravo a finalizzare al meglio uno splendido assist di Ola John. Lo Spartak si sbilancia e il Benfica in contropiede crea grossi grattacapi con Cardozo. Il numero sette delle Aguias, al termine di un ottimo spunto personale, si fa stendere in area da Pareja: rigore sacrosanto e cartellino rosso per il difensore argentino; dal dischetto, però, colpisce la traversa e manca l’appuntamento con la tripletta. Negli ultimi minuti lo Spartak, costretto a giocare in inferiorità numerica, sparisce dal campo, mentre i padroni di casa si rendono ancora pericolosi con due guizzi del neo-entrato Bruno Cesar.
Complice il clamoroso successo del Celtic sul Barça, la vittoria del Benfica potrebbe risultare inutile ai fini della qualificazione agli ottavi: i lusitani, dopo la sfida interna contro gli scozzesi, andranno a far visita al Barcellona. L’impresa, quindi, si preannuncia al limite dell’impossibile.