Smentisce tutti Van den Brom, visto che in molti si aspettavano il modulo a due punte con De Sutter e il rientrante Mbokani, il mister dei biancomalva punta sempre sul 4-2-3-1 sfruttando le qualità del trio Bruno, Praet e Jovanovic dietro a Mbokani. Lo Zenit si schiera con il consueto 4-3-3 con in avanti Kerzhakov, Bystrov e Semak preferito a Fayzulin a centrocampo l’ex Standard Liegi Witsel, bersagliato per tutta la partita dai tifosi belgi. Il primo tempo è all’insegna dell’Anderlecht, che domina senza problemi i russi e passa in vantaggio al 16° con Dieu Mbokani, bravo a sfruttare un bel triangolo con lo statunitense Kljestan per insaccare, l’altra emozione della partita parte dal sinistro di Jovanovic che trova un attento Malafeev, lo Zenit non riesce ad esprimersi e in mezzo al campo Praet regala spettacolo, però altre emozioni nei primi 45 minuti non ce ne sono.
Nel secondo tempo Spaletti cerca di invertire la marcia facendo entrare Danny al posto di Semak, ma neanche così cambiano le cose, l’Anderlecht rimane padrone del campo e grazie a un sontuoso Safari sulla sinistra che annulla costantemente ogni attacco. Centralmente, con un muro come Kouyaté, per lo Zenit diventa tutto più difficile. Di emozioni ce ne sono poche, anzi, solo una al 80° quando l’ucraino Iakovenko (entrato 15 minuti prima al posto di Bruno) sfrutta la sponda aerea di Mbokani, ma colpisce la traversa graziando i russi che però non combinano nulla fino alle fine. Vittoria fondamentale per i belgi che salgono al 3° posto con 4 punti dietro al Milan di un punto, il loro destino si decidera tra due settimane, mentre per lo Zenit è quasi impossibile proseguire Champions, mentre per l’Europa League qualche porta è ancora aperta.
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