Il ritorno dal letargo invernale ci regala una Bundesliga austriaca ormai delineata a 10 turni dal termine. Il Salisburgo sempre in vetta perde qualche punto per strada ed è inseguito dal Rapid e dal ben più sorprendente Altach; brusco calo del Wolfsberger a lungo a braccetto dei “Tori Rossi” e del Grodig, delude ancora l’Austria Vienna.
CLASSIFICA (dopo 26 giornate) – 51 punti Salisburgo; 45 Rapid Vienna, Altach; 41 Sturm Graz; 39 Wolfsberger; 34 Ried; 33 Austria Vienna; 27 Grodig; 23 Wiener Neustadt; 22 Admira Wacker
Il Salisburgo, dopo lo scivolone casalingo col Rapid nell’ultimo turno prima della sosta, ha ripreso la marcia verso il titolo ma, c’è da dire, affrontando un calendario più che benevolo; piuttosto scontate le vittorie contro le ultime tre in classifica mentre non è riuscito a battere nè a Ried (2-2, ma con pochissimi titolari perchè si era tra le due sfide di Europa League col Villarreal), nè in casa con la matricola terribile Altach (sconfitta 0-1) nè sul campo del Wolfsberger (ko 3-2). I biancorossi confermano le spiccate doti offensive (già 15 reti nelle sei partite del 2015) grazie al solito contributo di “El Capitan” Soriano (4 gol fatti e saldamente capocannoniere ma anche un rigore fallito nel finale del match perso con l’Altach; nessuno è perfetto) e di Sabitzer (3 gol per il 21enne sempre più unico neo per lui il “rosso” rimediato sul campo dell’Admira Wacker per un’entrata violenta) e con quello del neoacquisto giapponese Minamino (doppietta e assist proprio nel match con l’Admira); confermano però anche l’atavica fragilità difensiva che mister Hutter non è riuscito a risolvere nonostante l’accantonamento dell’inaffidabile brasiliano Ramalho (si cerca di riciclarlo mediano) e la promozione a titolare del 18enne croato Caleta-Car (comprensibilmente acerbo).
Segue i “Tori Rossi” la strana coppia formata da Rapid e Altach entrambe a 6 punti dalla vetta e quindi con ardite speranze di vittoria finale: i biancoverdi, dopo un pessimo mese di novembre (3 sconfitte su 4 match), si erano già ripresi prima della sosta e hanno proseguito questa china positiva pure in questo inizio d’anno; 5 vittorie, un pareggio e un solo ko (nel derby con l’Austria) grazie soprattutto ad una fase difensiva impeccabile (solo 3 reti subite nel 2015, la migliore del campionato) trovata affiancando, davanti alla “saracinesca” Novota, agli esperti Schrammel e Sonnleitner (capitano in assenza del vecchio Steffen Hofmann) i due classe ’93 Pavelic (ormai una certezza, ha trovato anche il primo gol in carriera) e Max Hofmann (ha trovato la titolarità da novembre) ma rimanendo pur sempre Beric-dipendente (lo sloveno in gol quattro volte nel 2015 è arrivato a quota 17 reti). Ben più sorprendente vedere in alta quota il neopromosso Altach che, già raggiunta la salvezza prima della sosta, si è ingolosito: imbattibile in casa (sette vittorie consecutive) e, sembrava, molto meno in trasferta ma i gialloneri, dopo quattro ko esterni di fila, hanno vinto le ultime due nel salisburghese a Grodig e, addirittura, sul campo dei campioni in carica (1-0 gol dell’interessante esterno Tajouri svizzero di origini libiche classe ’94 in prestito dall’Austria Vienna); mister Canadi ha dato un’identità precisa alla sua squadra sempre difficile da sorprendere (unica eccezione i 5 gol presi sul campo dell’Austria Vienna) e che nelle ultime tre uscite pare aver trovato nuovo equilibrio in un 5-4-1 (col 34enne Aigner unico riferimento fisso in avanti) certamente poco spettacolare ma tremendamente concreto.
Deve invece dire addio ai sogni di gloria il Wolfsberger sorpresa della prima metà di stagione, appaiato a lungo in vetta col Salisburgo: in Carinzia si è spenta la luce dalla metà di ottobre come dimostrato dalla striscia di otto match senza vittorie prima della sosta interrotta nel primo match del 2015 (1-0 all’Austria Vienna) ma seguita da altri ko di fila; le ultime due uscite con vittoria (2-0 sul Wiener ma soprattutto la vittoria 3-2 in rimonta contro il Salisburgo) fanno però ben sperare anche se la scarsa vena dei due protagonisti della dei “Lupi della Carinzia”, lo spagnolo Ynclan e la punta slovena Trdina, non lasciano spazio a voli pindarici. Rimane alla portata il quarto posto (ultimo per l’accesso alle coppe) occupato da un mese dallo Sturm Graz dove mister Foda sta tirando fuori il massimo da un rosa qualitativamente appena discreta (ma anche giovane, occhio al mediano 22enne Piesinger in crescita costante) dopo la cessione invernale di Djuricin tralaltro ben rimpiazzato finora dal ritorno in bianconero di un Kienast in cerca di rilancio dopo l’esperienza in chiaroscuro all’Austria Vienna.
Ormai stagione già conclusa invece per Ried e Austria Vienna equidistanti da retrocessione e qualificazione europea: mentre per il Ried è una bella notizia (la salvezza pareva difficile dopo le due vittorie nei primi 13 turni, premiata la fiducia nel giovane mister Glasner e nel suo originale 3-4-3) per l’Austria Vienna è la certificazione di una stagione da dimenticare da cui non si è salvato mister Baumgartner, a lungo protetto dalla società anche nei momenti più difficili ma esonerato dopo le ultime due prestazioni negative, il pareggio sul campo del fanalino di coda Wacker e la sconfitta casalinga per mano proprio del modesto Ried; decisione inevitabile vista la confusionaria gestione della squadra del tecnico 50enne (panchina affidata al secondo Ogris) che non ha mai trovato il bandolo della matassa in una rosa ampia e dal tasso qualitativo nemmeno basso. La zona retrocessione interessa tre squadre: oltre a Wiener Neustadt (peggior difesa in assoluto ma col nuovo mister islandese Kolvidsson qualche segno di vita battendo Austria Vienna e Grodig) e Admira Wacker (attacco asfittico, non si vince dal 13 dicembre, depressione totale) sul fondo da inizio stagione, si è aggiunto il Grodig che, come previsto da noi ad inizio stagione sta pagando l’inesperienza di mister Baur e che, dopo le ultime 5 sconfitte di fila, rischia decisamente la panchina.