Celta Vigo-Atletico Madrid 2-0, clamorosa disfatta dei colchoneros, Nolito e Orellana show

Celta Vigo-Atletico Madrid 2-0, video gol highlights

La peggior versione dell’Atletico Madrid di questa stagione va in scena al Balaidos di Vigo contro il Celta, di certo in ripresa (terzo risultato utile consecutivo) ma comunque lontano dall’undici rivelazione di inizio campionato. Proprio come all’andata, l’Atletico sperpera i tre punti conquistati nel derby contro il Real bloccandosi con i galiziani: al Calderon finì 2-2, stasera il 2-0 subito è più che una sentenza. A -7 dai cugini e soprattutto a -6 dal Barcellona l’impresa di bissare il titolo dello scorso anno comincia a diventare utopia.

Senza Koke, Arda Turan e Raul Garcia, Simeone sceglie Saul dal primo minuto (è anche un premio per la splendida rovesciata nel derby) schierato a sinistra, sul versante opposto c’è Griezmann. Il francese lascia così spazio in attacco a Torres al fianco di Mandzukic, El Nino non inciderà minimamente sulla gara e finirà in panchina dopo 45 minuti. Berizzo, in tribuna perché squalificato, si affida ai soliti tre in attacco: Orellana, Larrivey e soprattutto Nolito.

La serata di grazie dell’attaccante esterno di recente debuttante anche in nazionale, unita al dominio totale dei tre centrali di centrocampo su Tiago e Gabi rendono subito la serata dei colchoneros un mezzo incubo. Incredibile, davvero, il primo tempo: l’Atletico subisce costantemente, anche dal punto fisico, l’iniziativa avversaria, su un campo reso pesante dalla pioggia. Sconcertante assistere, durante larghi tratti dei primi 45 minuti, alla mancanza totale di pressing delle due punte, schierate sulla propria trequarti in semplice attesa.

Il Celta non crea particolari occasioni, ma il 70% di possesso palla all’intervallo è qualcosa da far strabuzzare gli occhi. In ogni modo, qualcosa dalle parti di Moyà arriva: destro rasoterra di un ispirato Krohn-Dehli a lato, Nolito alto di potenza, dal limite, qualche pallone vagante in area con Godin (in versione maschera) e Miranda autori di qualche sbavatura di troppo. Simeone cerca di ostentare tranquillità, ma poche volte si è visto un suo Atletico così rinunciatario. Mandzukic, in contropiede, al 45′ conclude centralmente: è l’unica volta che viene inquadrato Sergio Alvarez, portiere di casa.

Più vivace la seconda parte, che comincia senza Torres (sostituito da Cani) per merito soprattutto del Celta. I galiziani conquistano il meritato vantaggio al 58′ su rigore: Nolito fa secco Miranda e, rientrando, viene sgambettato da Mario Suarez (entrato alla mezz’ora per l’infortunato Tiago). Rigore contestatissimo (l’azione parte da un fallo di mani di Augusto Fernandez a centrocampo) e realizzato alla perfezione dallo stesso ex Benfica che spiazza Moyà.

Arrivano i dieci minuti più belli della partita, si passa dal possibile 1-1 alle occasioni per il 2-0 in un batter d’occhio. Apre la danze Saul con un potente destro dal limite respinto da Sergio, risponde il Celta con l’incredibile tap-in a porta vuota di Larrivey che, però, fallisce totalmente l’impatto col pallone e spedisce in fallo laterale. L’Atletico compie il massimo sforzo, tra il 66′ e il 67′ arrivano altre due grandi occasioni: prima Sergio compie un mezzo prodigio sventando la conclusione a botta sicura di Griezmann, imbeccato dal positivo Siqueira, sul primo palo, poi Mandzukic, servito proprio dal francese, si fa ribattere il tiro in piena area di rigore, da Jonny.

Al 71′ Orellana mette il punto esclamativo sulla vittoria dei suoi: il cileno, tenuto in gioco da un distratto Juanfran, è imbeccato da Krohn-Dehli e fulmina Moyà con un diagonale d’alta scuola. 20 dei 23 gol segnati dal Celta sono stati firmati dai tre d’attacco. L’Atletico prova un’altra fiammata, senza convinzione: Mandzukic conclude alto di testa, a Siqueira viene negato un rigore, per intervento di Fontas, che poteva starci: Simeone va su tutte le furie e rischia il rosso. Nel finale i galiziani controllano, in pieno recupero Moyà nega il 3-0 ad Orellana con un grande intervento a una mano. Poco male, finisce, giustamente, 2-0. Occhio ora a difendere il terzo posto: l’Atletico vanta soltanto tre punti di vantaggio sul Valencia quarto.

About Alfonso Alfano 1812 Articoli
Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.