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  • Luka Modric e l’ipotesi ritiro anticipato, arriva l’ammissione del croato: tifosi del Real Madrid sotto shock

    Il centrocampista del Real Madrid, Luka Modric, ha fatto un annuncio che ha spiazzato anche Carlo Ancelotti. Scopriamo cosa ha dichiarato.

    La pausa delle nazionali ha portato Luka Modric a volare in Croazia dove si giocherà un posto nelle semifinali della Nations League con la partita di ritorno contro la Francia, dopo il super risultato nella gara di andata a Spalato (2-0). Prima del match, il nativo di Zara si è esposto su un tema piuttosto delicato.

    Luka Modric e l’ipotesi ritiro anticipato
    Il desiderio di Modric (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Dal 2006 Modric fa parte della nazionale croata, della quale è il primatista di presenze. E’ sceso in campo in quattro campionati del mondo (2006, 2014, 2018 e 2022, classificandosi al secondo posto nell’edizione del 2018 e al terzo posto in quella del 2022) e a cinque campionati d’Europa (2008, 2012, 2016, 2020 e 2024). Con la nazionale croata ha celebrato il secondo posto nella UEFA Nations League 2022-2023. Nel 2018 ha alzato il Pallone d’oro, il Best FIFA Men’s Player, il UEFA Men’s Player of the Year e il premio come miglior giocatore del campionato del mondo.

    È stato, inoltre, eletto una volta migliore giocatore della Coppa del mondo per club e due volte miglior centrocampista della UEFA Champions League (2017 e 2018) e inserito nella squadra della stagione della UEFA Champions League in 6 occasioni (2013-2014, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2021-2022 e 2023-2024). Vanta il primato di vittorie del premio di calciatore croato dell’anno, rientrando ella ristretta cerchia dei calciatori con più di 1000 presenze in carriera.

    Il desiderio di Modric

    Non ci penso adesso, ma ho già detto che mi piacerebbe ritirarmi nel Madrid perché sarebbe un sogno che si avvera, ma vedremo cosa succederà. C’è ancora molto da fare nella stagione e devo concentrarmi su quello che resta, perché ci sono molte partite. Vedremo cosa succederà perché non ho fretta“, ha affermato il croato. Il Real è ancora in lotta per tutte le coppe con un Mbappé pronto a fare la storia nella sua prima annata al Bernabeu.

    Il centrocampista del Real Madrid Luka Modric
    Modric con la maglia del Real Madrid (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    In molti pensano che questa sia l’ultima stagione di Modric. Sta andando avanti con rinnovi annuali. Luka ha preso parte a 20 partite in questa annata, più altre 23 partendo dalla panchina, distribuite nei 2.087 minuti giocati finora con la maglia del Madrid. Ha già marcato quattro reti, fornendo sette assist. Per lo stile di gioco, l’abilità nel servire assist per i compagni e la somiglianza fisica è stato ribattezzato “il Johan Cruijff croato”.

  • Perché Antonio Percassi è così ricco? Tutti i segreti del presidente dell’Atalanta

    L’Atalanta viaggia spedita verso la conquista del terzo posto in Serie A, ed Antonio Percassi è il suo leader. Il racconto della sua vita.

    Il sogno Scudetto è forse terminato per l’Atalanta, che è caduta per 0-2 in casa nell’attesissima sfida contro l’Inter. Dal canto loro, i nerazzurri hanno messo una bella ipoteca sul primo posto, considerando il contemporaneo parecchio del Napoli per 0-0 contro il Venezia. Ciò significa che la Dea è ancora in corsa per la piazza d’onore, ed ha in mano la qualificazione alla prossima Champions League. L’Atalanta ha vinto l’Europa League lo scorso anno, grazie agli investimenti del presidente Antonio Percassi, che l’ha resa una big italiana ed europea.

    Nato a Clusone, il 9 di giugno del 1953, Percassi è un imprenditore ed ex calciatore, che giocava nel ruolo di difensore, ed è al 36esimo posto nella classifica redatta da Forbes nel 2020 sulle persone più ricche d’Italia. Dunque, si spiega in questo modo la rapida ascesa dell’Atalanta, che in pochi anni ha raggiunto il vertice del nostro calcio, e che prima o poi potrebbe riuscire anche a trionfare in Serie A. La presidenza della Dea è stata assunta nel 1990, dopo la morte di Cesare Bortolotti. Andiamo a scoprire il motivo della grande ricchezza del presidente.

    Percassi, ecco il motivo della sua ricchezza

    Come anticipato, Forbes ha evidenziato la grande ricchezza di Antonio Percassi, il quale ha un patrimonio stimato di circa un miliardo di dollari. Ma per quale motivo è così ricco, pur non essendo stato un calciatore di primissima fascia? Tutto è legato alla sua attività imprenditoriale, e nel 1976 iniziò le proprie imprese nel ramo immobiliare, aprendo poi a Bergamo i primi negozi monomarca del gruppo Benetton, dopo averne conosciuto il patron, Luciano Benetton. Aprì poi in Italia ed all’estero negozi United Colors, Zerododici, Sisley e Playlife.

    Antonio Percassi patrimonio da sogno
    Antonio Percassi ricco imprenditore (ANSA) – Tuttoilcalcioestero.it

    In seguito, avviò l’apertura dei primi negozi Zara in Italia a partire dal 2001, partecipando poi allo sviluppo della rete di vendita di vari marchi come NikeRalph LaurenVictoria’s Secret e chi più ne ha più ne metta. Crea anche il marchio di cosmetica Kiko Milano, realizzando poi una partnership al 50% con Flavio Briatore al 50% per il marchio di abbigliamento Billionarie Italian Couture. Dunque, la ricchezza di Percassi è legata al gran senso per gli affari nel campo dell’abbigliamento, oltre all’attività nel campo immobiliare. E con un presidente del genere, l’Atalanta non può che continuare a sognare.

  • Ruud van Nistelrooij, che fine ha fatto l’ex attaccante di Real Madrid e Manchester United? Oggi ha una nuova carriera

    Ruud van Nistelrooji è stato uno degli attaccanti più in voga nella sua era, ed oggi è ancora inserito nel mondo del calcio. Ecco cosa fa.

    Nel mondo dello sport, soprattutto nel calcio, capita spesso di chiedersi che fine abbia fatto un determinato giocatore, con i grandi ex del nostro sport preferito che a volte decidono di sparire del tutto dalle scene, ma in altre occasioni rientrano subito nel giro con nuovi ruoli. Oggi vi parleremo di Ruud van Nistelrooij, ex attaccante olandese, che ha vestito maglie gloriose come quelle del Real Madrid e del Manchester United, che è considerato uno degli attaccanti più forti della propria generazione.

    Nelle competizioni europee, è colui che con la maglia dei Red Devils ha messo a referto il maggior numero di reti, grazie ai 60 gol realizzati in Champions League. Rientra, inoltre, tra i dieci migliori marcatori della storia della Champions League stessa. Van Nistelrooij fu inserito, nel 2004, nella FIFA 100 da Pelé, ovvero una lista che riguarda i migliori calciatori viventi. Il suo repertorio da centravanti puro era notevole, vista la sua forza sotto porta sia di testa che con entrambi i pedi. Le sue movenze erano raffinate e lo resero un attaccante devastante. Dopo il ritiro, avvenuto nel 2012 dopo una stagione al Malaga, ha deciso di restare nel mondo del calcio.

    Van Nistelrooij, ecco di cosa si occupa al giorno d’oggi

    Dopo il mondiale del 2014, Ruud van Nistelrooij mosse i primi passi nella sua nuova carriera, quella da allenatore, entrando nello staff dell’Olanda di Guus Hiddink, per poi passare ad allenare le giovanili del PSV Eindhoven nel 2016, iniziando a maturare maggiori esperienze sul campo. Il 7 gennaio del 2021 ebbe il suo primo incarico con una prima squadra, guidando lo Jong PSV in Eerste Divisie, affiancando anche Frank de Boer in vista dell’Europeo con la prima squadra della nazionale olandese.

    Ruud van Nistelrooij oggi allenatore
    Ruud van Nistelrooij campione assoluto (ANSA) – Tuttocalcioestero.it

    Da quel momento in poi, la sua carriera come allenatore iniziò a prendere una piega importante, divenendo il tecnico del PSV, per poi passare come assistente prima ed allenatore ad interim poi del Manchester United. In seguito, prende le redini del Leicester City, di cui è ancora oggi l’allenatore, all’interno di una stagione sportivamente drammatica. Il Leicester, infatti, è al penultimo posto in Premier League e rischia seriamente la retrocessione, ad undici anni dallo storico titolo vinto. Vedremo se l’ex attaccante riuscirà nel miracolo, ma la situazione è molto complessa.

  • Champions League, calendari sconvolti: 25 anni fa era tutto diverso

    Nella stagione 1999/00 servirono più partite per vincere la Champions League e la Coppa del Re. Ecco cosa è emerso da un report sulla squadra più titolata del mondo.

    Gli attuali calendari sono molto fitti di appuntamenti. I giocatori non si riposano mai e questo determina un aumento degli infortuni. Le rosee per sopperire a questo problema devono essere sempre più larghe. Al Real Madrid bastarono solo 11 partite per sollevare la sua settima Coppa dei Campioni ad Amsterdam nel 1998. Era un’altra epoca, ma già due anni dopo cambiarono le regole per accrescere lo spettacolo.

    La Casablanca si aggiudicò a Parigi la vittoria contro il Valencia, dopo aver giocato un totale di 17 match. La UEFA aveva modificato il calendario e aumentato il numero di partite. I Blancos, dopo aver disputato lo spareggi per accedere agli ottavi contro il Manchester City, vincerebbero quest’anno con le stesse 17 partite del 2000. Se confrontiamo il calendario attuale con quello di inizio secolo, vi sono anche meno partite in Coppa del Re.

    La competizione spagnola si era giocata, nel 2000, in due partite dei sedicesimi di finale. Nella stagione 1999/00, invece, la Supercoppa spagnola si è giocata in due gare, entrambe disputate nell’arco di sette giorni nel mese di agosto. La Liga, invece, ha mantenuto il format di 38 partite complessive, date le 20 partecipanti. L’eccezione è Coppa del Mondo per club FIFA, che quest’anno si disputerà per la prima volta in un format che potrebbe prevedere altre sette partite per i top club. Ecco chi potrebbe essere il nuovo acquisto del Real Madrid.

    Nuova Champions League sotto accusa

    Dal 2003/04 la Coppa dalle Grandi Orecchie si è disputata in una sola fase a gironi. Questo format consentiva ai club di vincere la competizione in 13 partite ed era apprezzatissimo anche dai tifosi. E’ rimasto invariato per due decenni. In questa annata la UEFA ha deciso di cambiare le regole ma il vecchio format con i gironi piuttosto che con la classifica risultava essere più avvincente.

    Nuova Champions League sotto accusa
    Il percorso del Real Madrid in Champions (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Nel calcio attuale si bada solo ai soldi. La salute dei calciatori ora è più a rischio che mai, anche perché le sfide in nazionale sono sempre maggiori con tanti nuovi format proposti nel corso degli ultimi anni. In questa panorama abbiamo capito che anche 25 anni fa il calcio europeo era affannoso e non c’erano le tecniche di recupero attuali e l’attenzione alla nutrizione di oggi. La differenza è che il calciatori di questa generazione sono strapagati per affrontare gli impegni con i club.

  • Conte è nei guai, il Napoli ha un problema: il vero motivo del tracollo

    Il Napoli di Antonio Conte sta attraversando una fase negativa. I motivi della flessione in campo non sono solo legati al calciomercato.

    Dopo aver battuto Atalanta e Juventus, la squadra partenopea è incappata nel pari con la Roma e anche con la Lazio. Altri tre pareggi sono arrivati anche con Inter, Udinese e Venezia e soprattutto c’è stata la sconfitta contro il Como. Una marea di punti persi che sono costati alla squadra partenopea la testa della classifica. Il distacco ora dai nerazzurri è di 3 punti.

    Il Napoli ha un problema
    I problemi di Antonio Conte (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    La squadra campana in questa annata non ha avuto le competizioni europee. La rosa anche per questo motivo non era ampia ma a fare la differenza sono stati anche gli infortuni. Perdere Buongiorno, Anguissa e Neres, oltre alla cessione di Khvara, non ha permesso quei ricambi che avevano fatto la differenza. Di sicuro la squadra campana si trovava meglio a giocare con il 4-3-3, modulo ideale anche secondo il mister del terzo scudetto, Luciano Spalletti.

    I problemi di Conte

    L’allenatore pugliese è rimasto senza esterno sinistro alto, dopo lo stop forzato di Neres, e nelle ultime partite è stato costretto a giocare con il 3-5-2, a quel punto è venuto meno il gioco sugli esterni che aveva fatto le fortune del Napoli all’inizio di stagione. Domenica scorsa con il Venezia Conte ha usato il 4-2-3-1 con McTominay – Raspadori – Politano dietro Lukaku. Il Napoli si è reso pericoloso sulla fascia destra con Politano ma a sinistra non ha mai offeso. Inoltre, l’infortunio di Oliveira ha privato di ulteriori alternative la formazione campana.

    I problemi di Antonio Conte
    Il Napoli di Antonio Conte è nei guai (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Il Napoli è stato, completamente, in balia del Venezia perché McTominay non è un trequartista puro e tendeva a schiacciarsi sulla linea dei centrocampisti e di conseguenza non alzandosi portava anche l’esterno Spinazzola ad abbassarsi dando campo all’ex Zerbin che era sempre libero di puntare l’avversario. La squadra campana, stavolta, non ha subito reti, ma i veneti hanno avuto delle occasioni importanti. Zerbin ha saltato Spinazzola senza patemi, palesando i limiti sulla fascia mancina.

    Alcuni giocatori rientreranno per le ultime 9 partite e in estate venderanno Osimhen per rinforzare la squadra. “Tante alternative valide in panchina per il rush finale? Fondamentale tenere vivo tutto il gruppo, sia per il numero della rosa che per le situazioni capitate era necessario ed effettivamente come capita in tutte le stagioni alcuni infortunati sono stati sostituiti in maniera adeguata e va dato merito ai calciatori che non hanno mai mollato e si sono statti trovare pronti – ha affermato Conte come riportato sul Corriere dello Sport – Io ho fatto il calciatore, so benissimo che quando non giochi tanto, sei costretto a guardare le partite e puoi mollare qualcosa a livello mentale o di autostima. Quindi plauso a loro, allo staff che ha lavorato nella giusta maniera, non è semplice allenare chi gioca meno e tenerli pronti ad entrare. Si sono fatti trovare pronti ed ora sono protagonisti, il calcio è questo, oggi è il momento tuo ma se non sei bravo c’è qualcun altro che sfrutta il momento e te lo prende“.

  • Minuto di silenzio per un ex calciatore, ma hanno sbagliato tutto: che figuraccia

    Un episodio a dir poco incredibile è avvenuto in queste ultime ore, una roba da film horror per colui che l’ha subita. Ecco i dettagli.

    Nel mondo dello sport il munito di silenzio è un tributo che si offre a coloro che, in qualche modo, avevano un legame con una determinata squadra o con la disciplina, o per episodi più gravi che esulano dall’attività sportiva. Si tratta di decine di secondi anche molto toccanti, che precedono il fischio di inizio. L’episodio che stiamo per raccontarvi ha però del clamoroso, perché c’è stato un errore di cui mai e poi mai avevamo avuto notizie prima d’ora.

    Nello specifico, è stato tributato un minuto di silenzio ad una persona che in realtà era ancora viva, suscitando imbarazzo ed anche qualche sorriso sui social dopo la scoperta dell’errore. L’episodio si è verificato in Bulgaria, poco prima dell’inizio del match tra Arda Kardzhali Levski Sofia, e quello che è accaduto dopo è davvero sorprendente. Andiamo a scoprire, nei dettagli, come è maturato l’errore e le reazioni.

    Bulgaria, minuto di silenzio per un ex giocatore ancora vivo

    Il minuto di silenzio che ha preceduto il fischio di inizio è stato osservato in memoria di Petko Ganchev, ex stella dell’Arda Kardzhali, squadra che ospitata l’incontro. Pensate che l’ex giocatore ha appreso dell’incredibile vicenda tramite le parole della moglie, come lui stesso ha raccontato: “Entro nel cortile di casa mia e mia moglie mi accoglie in lacrime, gridandomi che in televisione avevano annunciato che ero morto“. Il classe 1946 che ha segnato più di 120 gol con la squadra bulgara ha raccontato così la sua scoperta, che ha ovviamente lasciato senza parole il calcio nazionale.

    Dopo essere stato informato del clamoroso errore, l’Arda non ha perso tempo ed ha tentato di rimediare alla brutta figura sulla sua pagina Facebook, affermando di aver ricevuto dell’informazioni errate riguardanti la prematura scomparsa dell’ex calciatore, che ha 79 anni ed è vivo e vegeto. L’Arda ha augurato a Petko molti anni di buona salute, ed anche di godersi al meglio le vittorie della squadra che per tanti anni aveva contribuito a rendere grande.

  • Qual è il posto migliore da comprare allo stadio? Con questo trucco spenderai pochissimo e vedrai la partita in una posizione privilegiata

    Se vuoi andare allo stadio per vedere bene la partita senza spendere cifre folli, c’è un trucchetto che fa al caso tuo. Andiamo a scoprirlo.

    Lo stadio di calcio è uno dei luoghi in grado di richiamare il numero più elevato di appassionati, vogliosi di sostenere la propria squadra del cuore da vicino, mettendoci tutta la passione di cui sono capaci. Come in tutto il resto, in Italia siamo purtroppo molto indietro a livello di infrastrutture, ed il confronto con l’estero è imbarazzante. Il Manchester United ha appena annunciato la volontà di realizzare uno stadio da 100.000 posti per due miliardi di sterline, una cifra spaventosa.

    Tutto il mondo sta ammodernando i propri impianti, anche nell’ottica di ospitare competizioni internazionali, mentre in Italia la burocrazia blocca tutto. Nonostante questo, i biglietti per le partite di Serie A sono sempre più cari, ed è importante sapere come risparmiare. La gran parte degli impianti non è di certo all’altezza dei paesi stranieri, ma questo non porta affatto all’abbassamento dei prezzi d’acquisto dei tagliandi. Ecco perché è importante seguire qualsiasi tipo di consiglio, in modo da non abboccare a ciò che si dice in giro sulle visuali migliori.

    Stadio, ecco in quale punto dello stadio devi comprare i tuoi biglietti

    Quando si spendono cifre importanti per recarci a seguire dal vivo i nostri beniamini, è bene cercare di ottenere la miglior visuale possibile, azzeccando un ottimo compromesso. Molti credono che il miglior posto, tra quelli economici, sia al centro della curva, ma non è affatto così. In tal senso, ci stiamo riferendo ai tipi di stadi come il Diego Armando Maradona di Napoli o l’Olimpico di Roma per via della loro forma, e per altri che sono stati costruiti su quello stampo.

    Curva Stadio Olimpico cosa devi sapere
    Curva Stadio Olimpico in mostra (ANSA) – Tuttocalcioestero.it

    In realtà, vi invitiamo a seguire il nostro consiglio e di non acquistare quel tipo di tagliando. Prima di tutto, al centro della curva si ha una visuale troppo schiacciata, senza dimenticare il trambusto causato dai cori e dalle bandiere degli ultras. Il miglior posto per seguire la partita è all’estrema sinistra o all’estrema destra della curva, perché avrai una visione quasi da tribuna, ma ad un prezzo decisamente più basso. All’Olimpo, tanto per farvi un esempio, sarebbero i biglietti più vicini ai Distinti, che in ogni caso sono comunque economici e vi permettono di avere un’ottima visuale. Vi consigliamo, almeno una volta, di seguire tale consiglio.

  • Mbappé pronto a fare la storia: ecco il record del Real Madrid in vista, neanche Ronaldo c’è riuscito

    Kylian Mbappé è una macchina da gol, ed è pronto per fare la storia del Real Madrid. Ecco il primato che può battere in questa stagione.

    La Liga è sempre più accesa in questa fase finale di stagione, con Barcellona Real Madrid che sono appaiate in vetta classifica a quota 60 punti, ma occhio anche all’Atletico Madrid, che segue a 56, ma con le ultime due sconfitte è sembrata entrare in una fase di difficoltà. In questa parte di campionato, tutti gli occhi sono puntati su Kylian Mbappé, finalmente salito in cattedra, e che sta mettendo nel mirino un record che avrebbe del clamoroso.

    Pensate che neanche Cristiano Ronaldo è riuscito a portarlo a casa, uno dei pochi nel corso della sua esperienza con le Merengues. Dal canto suo, per essere un classe 1998 Mbappé ha già vinto una quantità esagerata di trofei, diventando campione del mondo con la Francia nel 2018 a 19 anni, ed ora sogna la prima Champions League in carriera. A questo punto, andiamo a scoprire qual è il record che il nativo di Parigi sta per strappare ad un ex Real Madrid, in modo da entrare già nella leggenda di questo club.

    Mbappé, ecco qual è il record che sta ormai per battere

    Escludendo infortuni e problematiche extra-calcistiche che ovviamente non auguriamo a nessun atleta, Kylian Mbappé è pronto per firmare un record storico con la maglia del Real Madrid. Nello specifico, potrebbe superare i 37 gol segnati nella stagione d’esordio con i Galacticos da Ivan Zamorano, che risale ormai a 33 anni fa. Il cileno mise a referto questo numero impressionante di reti in 45 partite giocate, e neanche Cristiano Ronaldo riuscì a fare tanto al debutto. CR7 si fermò infatti a 33 gol nella stagione 2009-2010, però in 35 partite giocate. Lui è infatti colui con la maggior percentuale di gol segnati, 0,94 a partita.

    Kylian Mbappé ad un passo dalla storia
    Kylian Mbappé festeggia un gol (ANSA) – Tuttocalcioestero.it

    Al momento, Mbappé è al quarto posto in questa speciale graduatoria, alle spalle anche di Ruud van Nistelrooij, che segnò 33 gol in 47 partite. Il francese, attualmente, è a quota 31 gol con una buona parte della stagione ancora da disputare, e sin qui ha giocato 44 partite. Ci sono almeno 16 partite ancora certe da giocare per battere il primato di Zamorano, più altre eventuali in caso di progressione nella fase finale della Champions League del suo Real Madrid. Al momento, la media gol del transalpino è di 0,7 gol a partita, e sarà interessante vedere se riuscirà a perfezionare anche questo dato.

  • Rimpianto Szczesny, l’ex portiere della Juventus ha preso una decisione clamorosa sul futuro

    Il portiere polacco, Wojciech Szczesny, è stato una colonna della Vecchia Signora. Ora ha cambiato squadra e sta facendo la differenza.

    La squadra bianconera ha scelto di investire su Perin e Di Gregorio in questa prima travagliata stagione con Thiago Motta in panchina. In molti hanno rimpianto la scelta di lasciare andare a cuore leggere una saracinesca come Szczesny che ha impressionato subito con la maglia del Barcellona, al posto dell’infortunato Ter Stegen.

    Rimpianto Szczesny, l’ex portiere della Juventus
    L’ex portiere della Juventus Wojciech Szczesny con la maglia del Barcellona (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Il polacco dispone di straordinari riflessi ed è abile a leggere l’azione e nell’allungarsi in tuffo. Non è un portiere appariscente ma è molto agile e reattivo. Ha una forte personalità che gli ha consentito di diventare un punto fermo nella squadra blaugrana. Dopo aver debuttato nelle giovanili del Legia Varsavia, è arrivato nel vivaio dell’Arsenal dove fece la sua prima apparizione, in prima squadra, il 24 maggio 2009, in occasione della gara di Premier League contro lo Stoke City. All’inizio della stagione 2009-2010 venne promosso, stabilmente, in prima squadra. Il 22 settembre 2009 debuttò in Coppa di Lega inglese, contro il West Bromwich, senza subire reti. Nel novembre dello stesso anno venne mandato in prestito al Brentford.

    Una volta richiamato dai Gunners, il 13 dicembre 2010 esordì in Premier League contro il Manchester Utd all’Old Trafford. Il 16 febbraio 2011 giocò da titolare la prima partita in Champions League nell’importante incontro Arsenal-Barcellona. Ha militato nell’Arsenal sino al 2015 quando poi venne acquistato dalla Roma. Nella squadra della Capitale fece subito bene e le attenzioni delle big della Serie piombarono su di lui. Wojciech Szczesny venne acquistato dalla Juventus nel 2017. Ha disputato ben 200 partite, subendo 182 gol. Una ottima media, dando sempre dimostrazione di forza e personalità.

    La proposta del Barcellona a Szczesny

    Rimasto svincolato, il 27 agosto 2024 dichiarò di volersi ritirare dal calcio giocato. E’ tornato sui propri passi nelle settimane seguenti per poi essere ingaggiato dal Barcellona per prendere il posto dell’infortunato Ter Stegen. Sta disputando una delle sue migliori annate e la squadra catalana è ancora in corsa per il triplete. Ha già vinto una supercoppa spagnola, disputando la semifinale e la finale della competizione.

    La proposta del Barcellona a Szczesny
    Il Barcellona ha intenzione di tenersi stretto Szczesny (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Il Barcellona ha intenzione di tenersi stretto Szczesny. Dati i problemi fisici di Ter Stegen, la formazione catalana ha già iniziato a lavorare per prolungare il contratto del polacco. Deco ha già avuto i primi colloqui con l’agente ed entrambe le parti sono pienamente disposte ad ampliare il loro rapporto. Il Barcellona vuole che il portiere resti e c’è anche la volontà del portiere di rimanere per oltre un anno. Potrebbe arrivare un biennale che dovrebbe far riflettere la dirigenza bianconera che già in passato ha perso pedine importanti.

  • Vi ricordate di Federico Macheda? Oggi è protagonista in massima serie: sta facendo un grande campionato

    L’ex calciatore del Manchester United, Federico Macheda, è tornato a far parlare di sé in un campionato europeo. Scopriamo che fine ha fatto l’ex golden boy di Alex Ferguson.

    Uno dei maggiori rimpianti del calcio italiano corrisponde all’anagrafe al nome di Federico Macheda. L’attaccante da giovanissimo aveva messo in mostra straordinarie capacità tecniche, unendo ottime qualità fisiche a una grande capacità nel gioco aereo. Nel 2010 venne inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 stilata da Don Balón.

    Federico Macheda nel Manchester United
    Manchester United, il golden boy Federico Macheda (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Dopo aver iniziato a dare i primi calci al pallone nel settore giovanile della Lazio passò in Inghilterra. Per le società italiane c’era l’impossibilità di far sottoscrivere contratti professionistici a giocatori sotto i sedici anni e il classe 1991, il 16 settembre 2007, firmò un triennale da 65.000 euro a stagione con il Manchester United.

    La rinascita di Federico Macheda

    Debuttò in Premier League, sotto la guida di Alex Ferguson, il 5 aprile 2009 a 17 anni, nell’incontro tra Manchester United e Aston Villa (3-2), subentrando al 61′ al posto di Nani e segnando allo scadere il goal vittoria. Quella rete, ancora minorenne, gli diede una fama mondiale. All’epoca i Red Devils erano uno squadrone. Da subentrato, in appena 46″ dopo il suo ingresso in campo, l’11 aprile contro il Sunderland, marcò il gol che consentì allo United di vincere 2-1. Al termine della stagione Macheda festeggiò con i compagni il trionfo in Premier League. L’Old Trafford verrà demolito. 

    Vi ricordate di Federico Macheda
    Federico Macheda con la maglia del Manchester United insieme a Michael Owen (Ansa) Tuttocalcioestero.it

    Il 3 novembre 2009 debuttò anche in UEFA Champions League contro il CSKA Mosca (3-3). Lo spazio per lui nella squadra di Ferguson non c’era e passò in prestito alla Sampdoria. Debuttò in Serie A il 9 gennaio in Sampdoria-Roma (2-1), subentrando al 77′ al posto di Nicola Pozzi. In una annata sfortunata segnò una sola rete, ai danni dell’Udinese in Coppa Italia. Il 2 gennaio 2012 andò in prestito al QPR. Con i londinesi affrontò solo 3 match in campionato e 3 in FA Cup. Poi girovagò l’Europa, finendo per vestire le maglie dello Stoccarda, del Doncaster e del Birmingham City. In quest’ultima esperienza realizzò 10 gol in 18 presenze. Nel Cardiff e nel Nottingham non replicò ottime performance. A quel punto passò al Novara dove segnò 10 reti in 51 presenze.

    Il romano ha trovato la sua consacrazione in Grecia. Nel Panathinaikos ha siglato ben 30 reti in 83 presenze. Dopo essere transitato all’APOEL e all’Ankaragucu, il 1° ottobre 2024 ha firmato un contratto con il club greco dell’Asteras Tripolis, tornando dopo due anni in Souper Ligka Ellada. Sta facendo una grande stagione con 6 gol in 14 partite.