Brasile-Croazia 3-1: doppio Neymar, ma il protagonista è Nishimura

Brasile-Croazia, finalmente ci siamo: il tempo delle parole è finito, bentornati Mondiali. Bella la cerimonia d’apertura, cartolina colorata da mandare in giro per il mondo. I verdeoro vogliono il sesto titolo mondiale, giocare in casa rende la vittoria quasi un obbligo. Da brivido il momento dell’inno brasiliano, cantato da tutto lo stadio, anche a cappella al termine dell’accompagnamento musicale. C’è anche Kakà, escluso illustre che non vuole perdersi lo spettacolo. La Croazia non si lascia intimorire da questa cornice, Rakitić, Modrić e Kovačić a centrocampo più tridente offensivo. Abbassarsi potrebbe essere letale, per non essere massacrati serve restare alti. Kovač lo sa. Mancano Mandžukić e Pranjić, Brasile invece a ranghi praticamente completi, occhi puntati su Neymar, stella annunciata della competizione. Bene la squadra a scacchi nelle prime battute. Kovačić va al tiro, fuori di poco, ancora più pericolosa l’incornata di Olić dopo sette minuti. Il Brasile soffre, manca profondità, Paulinho e Luiz Gustavo cercano posizione.

I primi dieci minuti sono di marca croata, al decimo minuto Olić va nel corridoio a sinistra, palla in mezzo, difesa in vacanza, Jelavić cicca ma è il tocco di Marcelo a trafiggere Júlio César. È una sorpresa il primo (auto)gol del mondiale, meritato il vantaggio croato al cospetto dei super favoriti. Scolari chiede calma ai suoi, il Mundial non poteva nascere peggio. La difesa continua a ballare, ci si mette pure Thiago Silva, davanti invece inizia a muoversi qualcosa. Belle compatte le linee croate, non solo contenimento ma pure un’ottima manovra, i fischi che arrivano dagli spalti sono una conferma. Pletikosa al ventesimo ci mette i pugni sulla conclusione di Paulinho, il centrocampista sa inserirsi bene, due minuti dopo il portiere croato deve volare sul tiro a giro di Oscar. Azione in questo caso propiziata da un’ottima iniziativa di Neymar. Il campione è nervosetto, a metà primo tempo una sua manata a Modrić accende una mezza mischia e vale il primo giallo dell’incontro.

Incidente di percorso, il mondiale dell’ex Santos inizia al minuto 29, palla recuperata dopo un batti-e-ribatti a centrocampo, Neymar va e tocca piano sul palo lungo. Palo, gol, Pletikosa è lento in questa occasione, l’Arena Corinthians esplode dopo lunghi minuti di silenzio. La musica cambia, Olić comunque continua a crear grattacapi a Dani Alves, verdeoro meglio in questa fase ma comunque a sprazzi. Negli ultimi cinque minuti si vede una versione migliore della creatura di Scolari, tutti più alti, aggressività massima, Neymar cercato e trovato. Il blaugrana si procura una buona punizione a quattro dalla sosta, palla sulla barriera, fissata con nipponica precisione dal signor Nishimura. Con tanto di riga tracciata con bomboletta spray. Due minuti di recupero, Brasile-Croazia resta incollata sull’1-1. Un primo tempo dalle due facce, nerissima per i verdeoro la prima, grandissimo merito va però a Kovač e ai suoi, praticamente impeccabili per quasi mezz’ora, poi sono venuti fuori i padroni di casa ma comunque senza grande continuità.

Si torna in campo a ranghi invariati, Scolari deve comunque aver fatto un bel discorsetto ai suoi perché il secondo tempo di Brasile-Croazia è diverso, almeno sul piano della voglia. Adesso sulla palla arrivano sempre i verdeoro, Rakitić e Modrić non riescono più a manovrare, proprio non pervenuto invece Kovačić. Vrsaljko molto falloso, Brasile che spinge sul pedale ma il rumore del motore non è quello giusto, c’è la sensazione costante di qualcosa che non funziona come dovrebbe. La partita di Kovačić, non iniziata a dire il vero, termina al 60esimo, Kovač manda Brozović in campo. Un Brasile da “vorrei ma non posso”, errori incomprensibili tarpano le ali e allora Scolari inserisce Hernanes al posto di un Paulinho con la lingua a penzoloni. Passa il tempo, per una conclusione verdeoro dobbiamo arrivare al minuto 66, punizione di Alves sopra la traversa. Hulk ha giocato proprio male, l’ingresso di Bernard al suo posto sa di mea culpa tattico, momento complicato per il Brasile ma a risolvere arriva provvidenziale Nishimura, che assegna il penalty per un presunto fallo di Lovren su Fred.

Una scelta che lascia dubbi. Parecchi. Va Neymar, Pletikosa non riesce a fermare la palla e i padroni di casa si ritrovano avanti. C’è da dire che i brasiliani vanno giù con una certa facilità, la Croazia dopo la botta sposta avanti il baricentro per trovare il pari, Perišić a sette dal termine lo troverebbe pure ma l’azione è viziata da un fallo di Olić su Júlio César. Neymar esce tra gli applausi, due gol alla gara inaugurale è un buon bottino per il numero dieci, pochi altri i motivi di gioia per Felipão Scolari. Brasile-Croazia si chiude con gli uomini a scacchi che caparbiamente danno tutto, Júlio César salva il risultato su Perišić, capovolgimento di fronte lampo, coltello nel burro fuso dalla stanchezza, con Oscar che infila Pletikosa con un colpo da futsal. Brasile-Croazia 3-1, risultato che si può tranquillamente definire bugiardo, senza quel penalty “creativo” nel momento più complicato ci ritroveremmo a commentare un altro score.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.