Guida Brasile 2014, gruppo G: la Germania

Roma, 8 luglio 1990. La Germania Ovest, si perché il muro era crollato da qualche mese ma a livello calcistico occidente e oriente erano ancora separati, alzò al cielo la Coppa del Mondo, la terza della sua storia, al termine di una contestatissima finale contro l’Argentina, vinta grazie ad un generoso rigore trasformato da Bremhe e concesso per un lieve contatto fra SensiniVöller. La storia delle finali vinte dai tedeschi, d’altronde, è ricca di aneddoti e polemiche. Il primo successo, nel mondiale svizzero del ’54, fu conquistato al termine della celeberrima finale contro lo squadrone ungherese, che batté i tedeschi nel girone eliminatorio (8-3) prima di essere sconfitto all’atto conclusivo. Su quella partita, ribattezzata e celebre con il nome di “Miracolo di Berna“,  si sono consumati litri di inchiostro. C’è chi sostiene che la squadra tedesca si dopò pesantemente per battere lo squadrone magiaro. E i vari problemi fisici accusati dalla quasi totalità dei giocatori di quella Germania, ne sono, forse, la più fulgida testimonianza.

Italia ’90: ultimo titolo conquistato dai tedeschi

 

A distanza di ventiquattro anni, nel mondiale giocato in casa, la superba Germania di Beckenbauer s’impose, in finale, sull’Olanda di Cruyff. Ma anche in quel caso, nonostante il valore indiscutibile della squadra all’epoca allenata da Helmut Schön, qualcuno ipotizzò dei favoritismi in quanto nazione organizzatrice del torneo. Di tempo dall’ultimo successo, però, ne è passato davvero parecchio. Ventiquattro anni d’attesa, per la Nationalmannschaft, sono un periodo di tempo lungo, lunghissimo. Quasi intollerabile. Ed è per questo motivo che quest’anno, complice una squadra dotata di grande talento (ma con alcuni punti deboli piuttosto evidenti), i tifosi della Germania si attendono la Coppa, la prima dalla riunificazione fra la parte occidentale e quella orientale. Mai, nella lunga storia del Campionato del Mondo, una squadra europea ha portato a casa la preziosa scultura del Cazzaniga quando la manifestazione è stata organizzata nel continente americano: ci riusciranno gli uomini di Joachim Löw?

ANALISI TECNICO-TATTICA

Una sola certezza: la Germania, come da dieci anni a questa parte, scenderà in campo il collaudatissimo 4-2-3-1, che può variare “filosofia” in base agli interpreti che, di volta in volta, Löw metterà in campo. Per il resto, tanti dubbi e poche certezze: fra infortunati dell’ultimo minuto (pesantissima l’assenza di Reus) e giocatori che si presenteranno al via in uno stato di forma tutt’altro che eccellente, Löw arriva in Brasile con molti punti interrogativi ancora da sciogliere. La porta sarà difesa da Neuer, abile e arruolato con “riserva”, visti i problemi fisici che lo hanno tormentato nell’ultima parte di stagione; non è casuale che il c.t. tedesco, nelle amichevoli pre-mondiale, abbia preferito schierare fra i pali Weidenfeller anziché Manuel, per preservarlo da eventuali ricadute. La linea a quattro è un rompicapo assai complicato. A destra, le opzioni sono tre: Boateng (terzino bloccato), Grosskreutz ( bravo più a offendere che a difendere) e Lahm (terzino a tutto tondo, che quest’anno ha giocato con continuità come mediano). In mezzo alla difesa, invece, la coppia titolare, complice il probabile impiego di Boateng come terzino bloccato,  dovrebbe essere composta,da Mertesacker e Hummels, che nelle ultime amichevoli hanno palesato qualche problema d’intesa. Per il ruolo di esterno basso sinistro, le alternative sono ben quattro: Boateng, Höwedes, Lahm e Durm; i primi due sono centrali difensivi che, giocoforza, offrirebbero un’interpretazione del ruolo decisamente prudente, mentre il terzo (comunque più produttivo sulla fascia destra) e il quarto garantiscono maggior incisività in fase offensiva.

Germany v Armenia - International Friendly
Thomas Muller

 

Passando al centrocampo, la coppia davanti alla difesa dovrebbe essere formata da Schweinsteiger e Khedira. Dovrebbe, per l’appunto, perché la condizioni fisiche di entrambi non lasciano tranquillo Löw. Le primissime alternative sono rappresentate da Lahm (che il c.t. tedesco preferirebbe schierare come esterno basso), Kroos (che ha buone chance di essere avanzato sulla trequarti a causa dell’infortunio di Reus), Kramer e, in ultima battuta, Ginter. Infinite anche le opzioni sulla trequarti, dove i tedeschi, nonostante l’esclusione di Reus, esibiscono un Parterre de Rois davvero eccellente: Götze, Özil, Müller, Schürrle, Kroos e Podolski, compongono un reparto con pochi eguali nelle altre trentuno partecipanti. Se la trequarti fa dormire sonni tranquilli allo staff tecnico, altrettanto non si può dire per il comparto prime punte. L’unica di ruolo, infatti, è Miroslav Klose, che si presenta al via con qualche acciacco di troppo. In alternativa al calciatore della Lazio, Joachim potrebbe optare per il tanto famigerato “finto nueve”, ruolo che potrebbe essere ricoperto da Müller e Götze. Ad oggi, quindi, è alquanto complicato stabilire quali saranno i quattro giocatori offensivi della selezione tedesca. Gli unici  che sembrano certi dalla maglia da titolare sono Özil e Müller, anche se non è ancora ben definito quale ruolo andranno a ricoprire. 

LA STELLA

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Philipp Lahm

La selezione tedesca abbonda di giocatori importanti ed affermati a livello internazionale. Quello maggiormente rappresentativo, dotato di ottima tecnica, straordinarie doti tattiche (come pochissimi altri al mondo) e di una leadership silenziosa ma non per questo poco efficace, è Philip Lahm, capitano della Nationalmannschaft e del Bayern Monaco. Esterno basso, a destra o a sinistra, oppure play basso, Lahm offre sempre prestazioni generose ed assolutamente all’altezza delle aspettative. Al mondiale non arriva nelle condizioni fisiche migliori, ma Low non può fare a meno del suo capitano. Capitano dentro e fuori dal campo.

LA SORPRESA 

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Julian Draxler

L’infortunio di Reus potrebbe lanciare un ragazzo dell’altra sponda della Ruhr: Julian Draxler, trequartista dello Schalke 04. Il nome non è nuovo agli amanti del grande calcio internazionale. Il calciatore, infatti, è seguito da tutti i più importanti club a livello internazionale, pronti a fare carte false per questo giovanissimo talento tedesco che, a soli venti anni, vale già trentacinque milioni. Il Mondiale potrebbe essere la vetrina ideale per mostrare al mondo intero le straordinarie doti tecniche di cui dispone. E lo Schalke, che ha già in rampo di lancio altri giovanissimi talenti dal futuro assai promettente (Meyer e Goretzka su tutti),  potrebbe incassare una cifra ancora più alta rispetto all’attuale valutazione del calciatore. La montagna da scalare, però, non è delle più semplici: rubare il posto a gente come Kroos, Müller e Özil, è impresa tutt’altro che facile. 

LE PROSPETTIVE

In territorio tedesco, si attendono una sola cosa: riportare a casa la Coppa del Mondo. Ventiquattro anni di attesa sono un periodo troppo lungo per un popolo che, da sempre, è abituato a mietere successi. I dubbi che accompagnano questa spedizione, però, sono molteplici. La difesa, specie durante le ultime amichevoli, è sembrata tutt’altro che solida, mentre la mediana potrebbe soffrire a causa dello stato di forma non eccellente di Schweinsteiger, Khedira e Lahm. La straordinaria abbondanza sulla trequarti, inoltre, mal si concilia con la presenza di una sola vera prima punta, Klose, in condizioni fisiche non entusiasmanti. L’attesa è tanta, ma lo stato di salute non eccellente con le quali si presenta una fetta considerevole della rosa, potrebbe pesare, e non poco, sulle fortune della Nationalmannschaft.

 CONVOCATI

N.Pos.GiocatoreData nascitaSquadra
11PManuel Neuer27 marzo 1986Bayern Munich
121PRon-Robert Zieler12 febbraio 1989Hannover 96
221PRoman Weidenfeller6 agosto 1980Borussia Dortmund
22DKevin Großkreutz19 luglio 1988Borussia Dortmund
32DMatthias Ginter19 gennaio 1994SC Freiburg
42DBenedikt Höwedes29 febbraio 1988Schalke 04
52DMats Hummels16 dicembre 1988Borussia Dortmund
152DErik Durm12 maggio 1992Borussia Dortmund
162DPhilipp Lahm11 novembre 1983Bayern Munich
172DPer Mertesacker29 settembre 1984Arsenal (Ing)
202DJérôme Boateng3 settembre 1988Bayern Munich
212DShkodran Mustafi17 aprile 1992Sampdoria (Ita)
63CSami Khedira4 aprile 1987Real Madrid (Spa)
73CBastian Schweinsteiger1 agosto 1984Bayern Munich
83CMesut Özil15 ottobre 1988Arsenal (Ing)
93CAndré Schürrle6 novembre 1990Chelsea (Ing)
103CLukas Podolski4 giugno 1985Arsenal (Ing)
133CThomas Müller13 settembre 1989Bayern Munich
143CJulian Draxler20 settembre 1993Schalke 04
183CToni Kroos4 gennaio 1990Bayern Munich
193CMario Götze3 giugno 1992Bayern Munich
233CChristoph Kramer19 febbraio 1991Borussia Mönchengladbach
114AMiroslav Klose9 giugno 1978Lazio (Ita)