Dal lontano 1958, anno in cui prese parte per la prima volta alle qualificazioni, il Costa Rica è calcisticamente parlando un paese in netta e costante crescita: il piccolo Stato centroamericano, definito dopo diversi studi universitari “lo Stato più felice del mondo”, ha cambiato marcia a partire dagli anni ’80, raggiungendo la prima storica qualificazione ad una fase finale ad Italia 90. Ne seguiranno altre 2, in Corea-Giappone nel 2002, in cui uscirono per peggior differenza reti a favore della Turchia, e nel successivo Mondiale di Germania, in cui non vinsero alcuna partita subendo 9 gol totali nei match con Polonia, Ecuador e con gli stessi tedeschi padroni di casa.
In Brasile si festeggia quindi la quarta partecipazione in 24 anni: sorteggiati nell’infernale Gruppo D i centroamericani sulla carta partono un gradino – o forse più – sotto a corazzate come Inghilterra, Italia e Uruguay: per la maggior parte dei bookmakers “Los Ticos” non ripeteranno l’impresa di Italia 90 quando, guidati dal giramondo Bora Milutinovic, raggiunsero gli ottavi di finale e si arresero soltanto alla Cecoslovacchia di Skuhravy. Assenti a Sudafrica 2010, i centroamericani si presentano in Brasile come seconda classificata nel girone finale della CONCACAF alle spalle degli Stati Uniti, sfruttando la crisi del Messico finito quarto e preceduto anche dall’Honduras. L’allenatore colombiano Pinto ha sviluppato 2 punti di forza: il rendimento casalingo (fattore che sparirà in Brasile) e la solidità difensiva (Costarica vanta con soli 7 gol subiti la miglior difesa nelle qualificazioni del nordamerica). 48’ nel Ranking Fifa, annovera nel proprio palmarès 3 Gold Cup (1963, 1969, 1989) e 6 Coppe delle nazioni UNCAF.
ANALISI TECNICO-TATTICA
“Los Ticos” si affideranno alle giocate di Bryan Ruiz, un passato nel Fulham e ora in Olanda nel PSV, e del gioiellino dell’Olympiacos Campbell che dovranno fare gli straordinari per sopperire alla pesante assenza di Saborio, infortunatosi in allenamento ad un osso del piede destro proprio alla vigilia della partenza per il ritiro pre-mondiale negli Stati Uniti. Davanti a Keylor Navas le chiavi della solida difesa sono affidate a Oscar Duarte. Spiccano (oltre al sopracitato Saborio) le assenze di Gilberto Martinez, esperto difensore del Lecce con un passato nella Roma e dell’esterno dell’Everton Bryan Oviedo, che non ha recuperato dall’infortunio ai legamenti patito a febbraio con i Toffees. Il centrocampo tutto muscoli supporta la tecnica di Ruiz e Campbell, mancando il riferimento offensivo si giocherà tanto in ripartenza e contropiede. In rosa figurano molti emigrati all’estero, in particolare in Europa o nell’MLS, ma rimane comunque un discreto blocco che milita in patria principalmente nelle tre formazioni storiche, il Saprissa, l’Alajuelense e l’Herediano. Curioso il caso del talentuoso portiere Esteban Alvarado, che milita in Olanda nell’AZ, inserito – tra le polemiche – da Pinto nei 23 che andranno in Brasile: amato da stampa e tifosi ma odiato in spogliatoio, nel 2011 fu accusato per violenza carnale su una donna, inoltre abbandonò senza motivi il ritiro della nazionale e si fece espellere in un match di Coppa d’Olanda contro l’Ajax per aver dato un calcio ad un tifoso avversario che aveva invaso il campo (squalifica poi revocata).
L’allenatore è Jorge Luis Pinto, colombiano di 61 anni, vanta diverse esperienze sia con i club che con le nazionali. Ha allenato in patria praticamente tutte le maggiori squadre, dal Deportivo Cali ai Milionarios, vanta inoltre una doppia esperienza con i peruviani dell’Alianza Lima. Dal 2002 inizia la sua esperienza in Costa Rica, prima con l’Alajuelense, poi alla guida della nazionale maggiore per un biennio. Dopo una breve esperienza come ct della Colombia nel 2007, torna nel 2011 alla guida dei centroamericani, costruendo un gruppo giovane e solido, portandoli al Mondiale dopo l’assenza in Sudafrica.
LA STELLA
Gli azzurri dovranno tenere d’occhio il talentino Joel Campbell, trequartista visto l’ultima stagione in Grecia con l’Olympiakos ma di proprietà dell’Arsenal. 22 anni ancora da compiere, rapido e tecnico, ama accentrarsi e convergere sull’amato mancino: se lo ricorda bene David Moyes, il suo Manchester United sconfitto dai greci nell’andata degli Ottavi di Champions proprio grazie a un suo gol che chiuse le marcature. L’altro uomo chiave è il portiere Keylor Navas, estremo difensore del Getafe che prima dell’arrivo di ter Stegen piaceva tanto al Barcellona. 27 anni, nel pieno della maturità agonistica, ha come doti migliori una buona reattività e sicurezza tra i pali.
LA SORPRESA
In Brasile potremmo assistere alla definitiva consacrazione dei predetti Campbell e Navas, entrambi autori di soddisfacenti stagioni con i rispettivi club e in odore di “top club“. Da non sottovalutare Celso Borges, regista di origine brasiliana (figlio dell’ex ct Alexandre Guimaraes), che milita in Svezia nell’AIK Solna.
PROSPETTIVE
L’impresa di una possibile qualificazione agli ottavi di finale avrebbe del miracoloso, visto anche il deludente test di Tampa con il Giappone, che ha visto i Ticos sconfitti per 3-1 dal Giappone di Zaccheroni: Italia, Inghilterra e Uruguay sono di un altro pianeta e nonostante l’orgoglio, la mente leggera e l’assenza di aspettative il ruolo di squadra materasso sembra proprio calzare a pennello per la compagine centroamericana.
I CONVOCATI
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita | Squadra |
---|---|---|---|---|
1 | P | Keylor Navas | 15 dicembre 1986 | Levante (Spa) |
18 | P | Patrick Pemberton | 24 maggio 1982 | Alajuelense |
23 | P | Daniel Cambronero | 14 febbraio 1987 | Herediano |
2 | D | Johnny Acosta | 21 luglio 1983 | Alajuelense |
3 | D | Giancarlo González | 8 febbraio 1988 | Columbus Crew (Usa) |
4 | D | Michael Umaña | 16 luglio 1982 | Saprissa |
6 | D | Óscar Duarte | 3 giugno 1989 | Club Brugge (Bel) |
8 | D | Heiner Mora | 21 ottobre 1984 | Saprissa |
12 | D | Waylon Francis | 20 settembre 1990 | Columbus Crew (Usa) |
15 | D | Júnior Díaz | 12 settembre 1983 | Mainz 05 (Ger) |
16 | D | Cristian Gamboa | 24 ottobre 1989 | Rosenborg (Nor) |
19 | D | Roy Miller | 24 novembre 1984 | New York Red Bulls (Usa) |
5 | C | Celso Borges | 27 maggio 1988 | AIK (Sve) |
7 | C | Christian Bolaños | 17 maggio 1984 | Copenhagen (Dan) |
11 | C | Michael Barrantes | 4 ottobre 1983 | Aalesund (Nor) |
13 | C | Esteban Granados | 25 ottobre 1985 | Herediano |
17 | C | Yeltsin Tejeda | 17 marzo 1992 | Saprissa |
20 | C | Diego Calvo | 25 aprile 1991 | Vålerenga (Nor) |
22 | C | José Miguel Cubero | 14 febbraio 1987 | Herediano |
9 | A | Joel Campbell | 26 giugno 1992 | Arsenal (Ing) |
10 | A | Bryan Ruiz | 18 agosto 1985 | PSV (Ola) |
14 | A | Randall Brenes | 13 agosto 1983 | Cartaginés |
21 | A | Marco Ureña | 3 maggio 1990 | Kuban Krasnodar (Rus) |